Amazon al lavoro su una versione di Prime Video freemium, sponsorizzata da annunci pubblicitari

Amazon sarebbe sul punto di varare una versione freemium di Prime Video, il suo servizio di streaming online di film, show, serie tv, e documentari (in alcuni casi, produzioni originali), subordinandone la fruizione alla visione di annunci pubblicitari.

Amazon al lavoro su una versione di Prime Video freemium, sponsorizzata da annunci pubblicitari

Qualche giorno fa, Amazon – il colosso di Seattle dedito all’e-commerce – ha portato anche in Italia il suo Fire TV Stick Basic Edition, un dongle in grado di trasformare in smart anche le TV tradizionali, purché dotate di una presa HDMI, donando loro tutta una serie di contenuti distribuiti, diversamente, solo tramite internet (giochi, app, musica, film). Ora, però, l’assalto al mondo dei broadcaster online potrebbe farsi più forte, da parte di Amazon, visto che quest’ultima sarebbe sul punto di varare una versione freemium, o supportata dalla pubblicità, del servizio Prime Video.

Prime Video è un servizio di contenuti e serie TV, in alcuni casi vere e proprie produzioni originali (American Gods, Bosch, The Man in the High Castle, Transparent, etc) disponibile, in America, tramite un abbonamento di 99 dollari all’anno che, però, garantisce anche l’accesso a Prime Music, il servizio di streaming intelligente con circa 2 milioni di canzoni, ad Audible, il servizio per l’ascolto di podcast ed audiolibri, a Reading, il servizio che garantisce accesso illimitato a libri, fumetti, e riviste, più una miriade di altri mini servizi a valore aggiunto (Pantry, per fare la spesa, Prime Now per avere la consegna dei prodotti in poco tempo, etc).

Insomma, un pacchetto caro ma ricco, quello di Prime Video, almeno rispetto al panorama italiano, ove il medesimo servizio, prezzato – però – a 19,90 euro annui, oltre a film e serie TV (di meno), offre il backup online di foto, con Prime Foto, lo streaming dei videogame, con Twitch Prime, e – ovviamente – la consegna rapida e gratuita su una vasta gamma di prodotti. 

Ebbene, Prime Video – secondo AdAge, noto magazine sulla pubblicità, sarebbe al centro di un nuovo progetto di Jeff Bezos che, per tentare l’assalto ad una nuova fetta d’utenza, sarebbe intenzionato a vararne una versione freemium, garantendo l’accesso ad una certa porzione dei suoi contenuti in cambio del consenso alla visione di annunci pubblicitari (ed alla cessione di dati personali). A tale meccanismo, distributivo, poi, se ne affiancherebbe un altro, basato sul revenue sharing, in cui Amazon condividerebbe gli introiti pubblicitari con network, aziende multimediali, e majors hollywoodiane, in cambio di un tot di ore di contenuti a settimana.

Amazon, però, contattata sull’argomento, al momento non ha rilasciato commenti, nemmeno sul come intenderebbe avviare il progetto di un Prime Video freemium (noleggiando la connessione altrui, o creando un’infrastruttura personale come fatto da Google in America con Fiber), e continua a investire in contenuti (oltre 5 miliardi di dollari), ed in progetti distributivi destinati anche all’Europa (es. Music Unlimited, un anti Spotify che – partito in GB – è giunto da poco anche in Italia). 

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