Nelle scorse ore, YouTube ha rilasciato un’altra attesa novità, con l’arrivo di una maggior integrazione con Snapchat: il tutto mentre, a quanto pare, la stessa piattaforma di streaming googleiana sarebbe impegnata nel lancio di un’iniziativa per stimolare la creazione e il caricamento di video-podcast.
La prima novità in tema YouTube di questo fine settimana riguarda la sua iterazione “Music” che ha ottenuto anche su Android la funzione che permette ai propri utenti di condividere la musica che stanno ascoltando anche su Snapchat. Il primo avvistamento di tale implementazione risale al fine 2020, in particolare a Novembre, quando – aprendo il foglio di condivisione di YouTube Music, si potevano notare le due scorciatoie “Storie di Snapchat” e “Storie di Instagram” che, a quanto pare curate dalla streaming app di Google, non erano ancora messe a puntino tanto che, toccandole, l’app crashava in modo anomalo.
Lo scorso Ottobre, la condivisione dei contenuti di YouTube è arrivata su iOS e, ora, anche su Android: una volta condiviso il contenuto in ascolto su Snapchat, apparirà una Storia, personalizzabile, condivisibile o nel feed personali o con gli amici più fidati, con il nome dell’artista, la copertina dell’album, il nome dell’app e uno sfondo gradientato tratto dalla copertina, con in più il link che, se toccato, porta ad ascoltare il brano direttamente su YouTube Music.
Per ora, uguale sorte non è toccata ancora a Instagram, la cui scorciatoia continua a dare errore, confermando quindi la collaborazione privilegiata tra Google e Snapchat emersa già in occasione del lancio dei nuovi Pixel, quando venne reso noto il supporto a una gesture particolare (doppio tocco sul retro) per lanciare direttamente la fotocamera in-app di Snapchat, con appositi filtri esclusivi.
Molti utenti sono soliti caricare i propri podcast anche su YouTube, accompagnandoli con immagini statiche, o riprendendosi nel mentre registrano il podcast, per beneficiare di un ulteriore canale di diffusione da parte di Google. Quest’ultima, proprio per stimolare la creazione di video-podcast, avrebbe – secondo Bloomberg – messo a disposizione sovvenzioni speciali, comprese tra i 50mila dollari per un singolo episodio, e i 200/300mila per concatenazioni di podcast.
Per ora, la piattaforma si è rifiutata di confermare la notizia e, quindi, non è chiaro quali siano i requisiti “in termini di output di contenuti richiesti o sostenuti” e non è noto se si procederà al ricevere le candidature mediante un pubblico processo di iscrizione, anche se appare probabile che la grande Y possa rivolgersi ai grandi nomi del settore podcasting. Al momento, inoltre, non è nemmeno acclarato il come la piattaforma presenterà tali contenuti nelle sue iterazioni anche se, su YouTube Music, potrebbe tornare utile lo switch, finalmente esteso anche sul web, audio/video.