Spotify: trimestrale, mistero sulla musica Hi-Fi, ancora grane con Joe Rogan

Nonostante il dominio nello streaming musicale, Spotify continua subire gli strascichi dell'affaire legato al famoso comico americano Rogan, ora accusato anche di razzismo. Nel mentre, prosegue la confusione in merito al piano di ascolto con qualità loseless.

Spotify: trimestrale, mistero sulla musica Hi-Fi, ancora grane con Joe Rogan

Di recente, anche Spotify, come YouTube, Snapchat e Meta, ha diffuso i dati della sua ultima trimestrale del 2021, rivelando dati molto positivi che, però, in alcuni casi non hanno convinto gli analisti, con conseguente perdita nelle contrattazioni in borsa: a tale problema, per la società di Daniel Ek, se ne sono aggiunti altri, in relazione alla qualità Hi-Fi loseless, ed ancora una volta in merito al celebre podcaster Joe Rogan.

Nel corso di una call con gli investitori, relativa alla trimestrale del Q4 2021, il CEO di Spotify ha rivelato che, rispetto al terzo quadrimestre del 2021 (308 milioni), gli utenti attivi sono saliti a un totale di 406 milioni, con gli utenti paganti (pari a circa 200 milioni) cresciuti del 16%. Ciò nonostante, il timore che le polemiche relative ai podcast possano fermare la crescita della piattaforma in questo ambito, ha fatto sì che il titolo iniziasse le contrattazioni in Borsa perdendo il 20%, per poi recuperare almeno la metà del valore dissipato. 

I chiaroscuri della trimestrale, comunque diffusi in un contesto in cui, secondo Midia Research, lo streaming svedese domina (31%) nel mercato dello streaming musicale, non sono stati l’unico elemento negativo per Spotify.

La piattaforma, circa un anno fa, nel tentativo di inseguire in ciò Apple Music e Amazon Music, promise entro il 2021 l’arrivo della musica loseless, di livello Hi-Fi, paragonabile alla qualità di un CD: in seguito, dalla Community di Spotify è emerso che il tutto era stato rimandato in modo indefinito, cosa che è stata confermata pure dallo stesso Ek nel corso della succitata conversazione con gli investitori, quando ha ammesso sostanzialmente di non aver idea di quando arriverà la musica Hi-Fi come piano di ascolto, motivando l’ignoranza in merito col fatto che tale implementazione sarebbe legata all’esito delle contrattazioni di licenza, tuttora in corso, con i partner.

Intanto, l’affaire legato al comico statunitense Joe Rogan, e al suo podcast esclusivo Joe Rogan Experience, si è arricchito di nuovi sviluppi. Nello specifico, l’intrattenitore, in merito alle polemiche sulle sue posizioni no-vax, ha promesso di documentarsi meglio sugli argomenti controversi, assicurandosi di avere sempre a portata di mano, prima di discuterli, i fatti pertinenti. Inoltre, nel video di 10 minuti postato su Instagram per scusarsi con Spotify del disturbo arrecatole, Rogan ha anche promesso di “bilanciare questi punti di vista più controversi con le prospettive di altre persone in modo che possiamo forse trovare un punto di vista migliore“.

Peccato che, più o meno nelle stesse ore, Spotify (di concerto con l’autore) abbia dovuto rimuovere una dozzina di episodi dello stesso famoso podcaster visto che, secondo la cantante India.Arie (che ha fatto rimuovere la sua musica, al pari di Neil Young), contenevano l’impronunciabile termine razzista n**ro. In questo caso, le scuse di Rogan sono arrivate un po’ prima, con il comico americano che, pur avendo lamentato che le sue parole fossero state estrapolate dal contesto, le ha giudicate orribili e ha ammesso che avrebbe voluto non averle mai dette, o quanto meno dette in modo differente. 

Continua a leggere su Fidelity News