Neil Young decide di togliere la sua musica da Spotify a seguito di un podcast Novax

La decisione dell'artista è stata presa in quanto un popolare podcast diretto da Joe Rogan è no vax, e si è detto o lui o me, questo podcast non può diffondere false informazioni sui vaccini.

Neil Young decide di togliere la sua musica da Spotify a seguito di un podcast Novax

L’artista hippy Neil Young ha deciso che la sua musica non debba più essere ascoltata sulla popolare app Spotify, che diffonde musica in tutto il mondo, a seguito di questo perderà il 60% di introito dallo streaming della sua musica ma si è detto deciso, in quanto contrastante con un famoso podcast di Joe Rogan experience in cui ci sono decise posizioni no vax.

L’artista ritiene che i giovani siano molto impressionabili, e che non è giusto che ricevano false informazioni sui vaccini pertanto ha dato un ultimatum o togliete lui o me e senza mezze misure, oltre al danno economico, detto fatto, la sua musica non verrà più ascoltata su Spotify, che in una lettera ha risposto di essere rammaricata in quanto vuole che tutti gli artisti siano fruibili sulla piattaforma: “Abbiamo messo in atto norme dettagliate sui contenuti e abbiamo rimosso oltre 20.000 episodi di podcast relativi al Covid dall’inizio della pandemia.

La popolare piattaforma ha ricevuto non solo dal cantante lamentele a quanto pare infatti è stata oggetto di discordia anche da parte di scienziati, e medici in quanto non vengano diffuse fake news sui vaccini su questi popolari prodotti destinati ai giovani, Neil Percival Young (Toronto, 12 novembre 1945) è un cantautore e chitarrista canadese naturalizzato statunitense.

Dopo aver debuttato giovanissimo con la storica formazione dei Buffalo Springfield e aver raggiunto il successo nel supergruppo Crosby, Stills, Nash & Young, Neil si è imposto come uno dei più carismatici e influenti cantautori degli anni settanta,Artista solitario e tormentato, capace di passare con disinvoltura dalla quiete della ballata acustica alla brutalità della cavalcata rock.

Per l’approccio volutamente “grezzo” che contraddistingue tanto i suoi dischi quanto i suoi concerti è stato considerato da alcuni un precursore del punk, mentre la ruvida passione delle sue performance ha spinto tanto la critica quanto gli appassionati e gli stessi musicisti ad acclamarlo negli anni novanta padrino del grunge.

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