Spotify, la celebre piattaforma di streaming audio svedese, reduce dal rallentamento nelle assunzioni, e da un’acquisizione dai tanti possibili risvolti, secondo quanto scoperto dai leaker, sta testando una funzione di “social streaming” che, con i mezzi giusti, è già possibile utilizzare (parzialmente, e non da tutti).
Se Netflix taglia il proprio personale a suon di licenziamenti, la “crescente incertezza sull’economia globale” non fa sorridere neanche Spotify che, forte di una forza lavoro di 6.600 unità a fine 2021, secondo quanto dichiarato da Bloomberg, che fa riferimento a una nota interna dell’azienda di Daniel Ek, ha programmato di ridurre del 25% le nuove assunzioni. Nel frattempo, però, i progetti di crescita non vengono meno, come confermato dalla piattaforma stessa, che ha reso noto d’aver acquistato Sonantic, la start-up focalizzata sull’AI, che ha “ridato” la voce a Val Kilmer (che ne è ormai privo, per i postumi di un cancro alla gola) nel film “Top Gun: Maverik”.
Secondo quanto reso noto, l’acquisizione potrebbe tornare utile in contesti di text-to-speech, magari in vista del proposito di farsi largo nel mondo degli audiolibri, o per un assistente virtuale proprietario, che fornisca contesto “sui contenuti suggeriti quando non stanno guardando lo schermo“.
Con decisione che ricorda un po’ l’Oversight board di Facebook, Spotify, nella sua press-room, ha comunicato il varo di un consiglio consuntivo che si occuperà di “aiutare Spotify a far evolvere le sue politiche e i suoi prodotti in modo sicuro, assicurandoci di rispettare l’espressione dei creatori“: nello specifico, il feedback fornito dai suoi membri dovrebbe supportare la piattaforma, reduce dello scottante affaire Joe Rogan, a realizzare funzioni e policy di sicurezza che bilancino la moderazione dei contenuti con le policy relative alla libertà di parola.
In ambito più concreto, Spotify ha avviato un test interno relativo a una funzione che prende spunto dalla già presente “Friend Activity” sidebar, che permette di vedere cosa gli amici stiano riproducendo, e di far vedere loro quel che stiamo riproducendo in streaming noi. Orbene, la feature in oggetto è presente solo lato desktop e, nel 2019, venne accantonato la proposta di portarla anche lato mobile: in compenso, è emerso che la piattaforma stia testando internamente la funzione similare “Community” che permetterebbe di vedere, in una sezione dell’app della grande S, cosa gli amici, che abbiano un account connesso a Facebook, stiano riproducendo in tempo reale e quali playlist abbiano aggiornato di recente.
Per forzare l’uso della funzione sin da ora, da un dispositivo iOS basta aprire con Safari l’url “spotify:community”. Aperta l’app della piattaforma, si vedrà la riga in alto delle playlist aggiornate di recente, con i timestamp che permettono di focalizzarsi sulle aggiunte più recenti, e la possibilità di visualizzarne i brani toccandole. Sotto, vi sarà un elenco degli amici, con l’indicazione del brano e di quanto lo ha ascoltato in streaming, con la conseguenza che, se l’ascolto è in corso, si noteranno delle barre di equalizzazione animarsi. Purtroppo, tale funzione, non forzabile egualmente sui device Android e con Chrome, risulta essere ancora in fase embrionale di sviluppo tanto che, toccando su uno dei brani ascoltati dagli amici, non ne parte la riproduzione.