Spotify: rincari sugli abbonamenti, suggerimenti sponsorizzati, streaming su Apple Watch

Ormai acclarati i dati dell'ultima trimestrale, Spotify ha annunciato diverse misure per diventare redditizia, tra cui rincari per gli abbonamenti mensili, contenuti suggeriti in cambio di una fee sulle royalties, e lo streaming della musica da Apple Watch.

Spotify: rincari sugli abbonamenti, suggerimenti sponsorizzati, streaming su Apple Watch

Diffusi i dati dell’ultima trimestrale, ottimi in fatto di utenti, un po’ meno quanto a entrate, la piattaforma svedese del music streaming, Spotify, è corsa ai ripari, confermando il rilascio di un’attesa feature, ma anche alcune novità destinate a far discutere non poco artisti e iscritti.

All’ultima trimestrale, il CEO Daniel Ek ha confermato il raggiungimento dei 320 milioni di iscritti, di cui ben 144 milioni paganti, ovvero detentori di un qualche abbonamento: a fronte di tali dati incoraggiati, risulta essere calata la redditività media dell’utente, i ricavi della pubblicità – pur cresciuti (del 41%) – deludono le attese e, nel complesso, la crescita da lockdown sembra aver più che altro favorito i concorrenti del video streaming (tra cui Disney +, Prime Video, e Netflix). 

Per correre ai ripari, dopo alcuni test condotti in Belgio, Australia, Ecuador, Bolivia, Svizzera, etc, a proposito della rimodulazione tariffaria dei piani familiari, il colosso musicale di Stoccolma ha anticipato che, con lo scopo di “offrire contenuti di qualità agli abbonati” (con un sempre maggiore coinvolgimento dei podcast), verranno rincarate le sottoscrizioni mensili, sebbene non sia ancora chiaro in quali mercati sarà messa in atto tale misura. 

Un altro metodo concepito per incrementare le entrate prevede un nuovo sistema per far sì che gli utenti incontrino nuova musica, oltre a quello attuale che prevede l’allestimento di sessioni personalizzate sulla base dei gusti dell’utente e di quelli con abitudini di ascolto similari, grazie alle quali ogni mese gli utenti, per 16 miliardi di volte, scoprono canzoni sconosciute, magari di autori a cui mai si erano rivolti prima. 

La nuova soluzione escogitata da Spotify, anche per soddisfare gli esponenti del mondo musicale che cercavano nuovi modi per raggiungere gli ascoltatori, attualmente in test nelle sezioni Autoplay e Radio (alle quali le persone si rivolgono per trovare nuova musica), prevede che autori, musicisti, management, o musicisti, possano selezionare i contenuti, brani, album, raccolte, etc, che intendono “spingere” nell’algoritmo dedicato ai suggerimenti, ottenendo in cambio una visibilità maggiore per gli stessi.

In cambio, essendo la misura concepita per essere accessibile al di là del livello di sviluppo di una carriera, non verrà chiesto alcun investimento iniziale, ma sarà semplicemente decurtata una parte delle royalties dovute in base ad ogni passaggio musicale: pagare, in ogni caso, non garantirà il successo del brano, visto che un contenuto suggerito rimarrà tra gli elementi attenzionati dall’algoritmo di Spotify solo se avrà successo presso il pubblico, mentre verrà rimosso nel caso si riveli essere un flop

Oltre a tale soluzione, come detto in test, in attesa di poter essere introdotta anche in altre aree della piattaforma, Spotify ha annunciato un altro modo per migliorare i propri conti e diventare redditizia, ovvero soddisfare le esigenze non solo degli artisti, ma anche quelle dei semplici utenti. A tal proposito, dopo i test condotti nei mesi scorsi, sembra essere partito il roll-out, per una più ampia messa a disposizione, della riproduzione in streaming da Apple Watch, mediante Wi-Fi o traffico dati per i wearable Apple con LTE, di modo che si possa ascoltare la propria musica anche non avendo a portata di mano il proprio iPhone

Purtroppo, nell’aggiornamento destinato agli Apple Watch, non risulta essere presente la funzione di ricerca, sicché gli utenti, nel desiderare la riproduzione di un particolare album, pezzo, o di una playlist specifica, dovranno richiederlo a Siri

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