Spotify Lite: all’assalto dei paesi emergenti, con molta leggerezza e troppe rinunce

Bisognava attenderselo: anche Spotify ha ceduto al fascino delle applicazioni Lite, concepite per essere usate su device poco performanti, e con l'esigenza di risparmiare GB. All'attacco dei paesi emergenti, Spotify Lite ci va, però, con le "lance spuntate".

Spotify Lite: all’assalto dei paesi emergenti, con molta leggerezza e troppe rinunce

A quanto pare, la nuova frontiera delle applicazioni, in particolar modo di quelle più famose, sembra essere quella delle varianti Lite (o Go), capaci di girare su dispositivi datati, poco potenti, stressandoli poco e consumando poco traffico dati. A questo “ritratto”, oltre a Facebook e Messenger, si sono aggiunte anche altre app, come Skype (prima) e Instagram (poco tempo fa): ora, è la volta di Spotify, divenuto – appunto – Lite. 

Spotify Lite si distingue, innanzitutto, per il suo peso estremamente compatto (15 MB) rispetto al corrispettivo (100 MB) dell’app “standard”, ottenuto grazie alla defalcazione di non poche funzionalità importanti. Col nuovo Spotify Lite, infatti, non è possibile ascoltare la musica in qualità “gapless” (senza perdite qualitative), in modo da non impattare troppo sul monte GB disponibile, e – ovviamente – non è previsto l’ascolto off-line delle tracce, sì da evitare che occupino spazio prezioso nei device con poco storage.

Altre rinunce, invece, vanno ad impattare – e non poco – sulle facoltà degli utenti Premium. Questi ultimi, pur potendo aggiungere nuove tracce, (anche) nelle playlist saranno costretti a un ascolto random, non potendo variare l’ordine di riproduzione delle medesime, né scegliere le canzoni pezzo per pezzo. In ambito ricerca, quest’ultima è sì possibile ma, qualora effettuata, non restituisce – come risultato – il brano desiderato, bensì la playlist o l’album di cui fa parte, fruibile secondo la poco pratica modalità shuffle. E non è finita qui.

Ad esser finita sotto la mannaia dei programmatori di Spotify Lite, che quindi ne è priva, è anche la feature “Connect” usata per mandare in streaming la propria musica sugli speaker audio (o ai tv box) compatibili. Uniche note liete, da tutti apprezzate, la possibilità di impostare il controllo del traffico dati, prefigurando un limite passato il quale a Spotify Lite viene “staccata la spina”, e la presenza delle playlist personalizzate.

L’app Spotify Lite, ad oggi, risulta un progetto in itinere (è contrassegnata come beta), ma è già disponibile come apk su ApkMirror e nella consueta location del PlayStore androidiano.

Continua a leggere su Fidelity News