Diverse piattaforme stanno lanciando piani di abbonamento, basti pensare a Twitter, che nel 2021 ha avviato Blue, inizialmente in Canada e Australia (per poi portarlo anche in Nuova Zelanda e negli USA) e, più di recente, a Telegram, il cui piano di abbonamento offre vari benefici tangibili, tra cui il poter caricare file sino a 4 GB, e il godere di download più rapidi. Anche WhatsApp è impegnata nella mission di differenziare le proprie entrate ma, prima, è arrivata Snapchat, che ha appena presentato Snapchat+.
Il nuovo servizio in abbonamento giunge dopo alcune settimane di indiscrezioni, a un mese di distanza dalle dichiarazioni della casa madre Snap Inc, che ha asserito in quel di Maggio come probabilmente non centrerà i suoi obiettivi di ricavo nel secondo trimestre del 2022, anche per via della guerra in Ucraina.
Secondo quanto reso noto dal comunicato dell’azienda del CEO Evan Spiegel, Snapchat+ costerà 3.99 dollari al mese, e offrirà alcuni vantaggi, come il poter cambiare l’icona predefinita dell’app, il poter fissare per due settimane in cima, nell’elenco delle conversazioni, un utente che, in tal modo, risulterà essere il proprio “miglior amico” (BFF: best friend forever), la possibilità di scoprire chi abbia guardato più di una volta una propria Storia condivisa, ma non solo.
Gli utenti che sottoscriveranno Snapchat+ potranno anche accedere in anteprima ad alcune funzioni sperimentali (pre-release), come fossero cioè dei beta tester paganti, prima che le stesse vengano eventualmente rilasciate all’utenza generale (anche se, ovviamente, alcune funzioni resteranno prerogativa degli abbonati). In genere, nella maggior parte degli abbonamenti, è prevista l’erogazione di contenuti senza pubblicità, cosa che però non avverrà in Snapchat+, anche in ragione del fatto – come precisato dal SVP dell’azienda, Jacob Andreou, – che “gli annunci saranno al centro del nostro modello di business a lungo termine“.
Per il momento, Snapchat+ , che l’azienda non vede tanto come una “nuova fonte di reddito materiale” ma più che altro come un sistema per consentire di dare “priorità al servizio di supporto“, è in partenza, da questa settimana, nei mercati di USA, Canada, UK, Australia, Germania, Francia, Arabia Saudita, Nuova Zelanda, Emirati Arabi Uniti.