Ritorno alle origini per Instagram e Twitter, Facebook e WhatsApp verso AR e stickers

Tanti i cambiamenti emersi di recente a proposito delle principali applicazioni sociali del momento: per Twitter e Instagram si prospettano clamorosi ritorni al passato, mentre Facebook e WhatsApp seguono i tend della realtà aumentata e degli stickers.

Ritorno alle origini per Instagram e Twitter, Facebook e WhatsApp verso AR e stickers

Tutte le principali applicazioni social, negli scorsi giorni, hanno attivato alcune novità, palesi o meno, in test o in versione definitiva, che ne cambieranno l’esperienza fruitiva da parte degli utenti: Instagram si prepara a riabbracciare l’ordine cronologico dei post, WhatsApp – oltre a nuovi pacchetti di stickers – ha attivato sistemi “anti-cancellazione” (protratta) dei messaggi, Facebook medita di introdurre la realtà aumentata nelle sue app, e Twitter – nell’attesa di consentire la verifica dell’account a tutti – ha avviato un repulisti di diversi profili, colpevoli di spam.

Partendo da Instagram, la maggiore applicazione di photo sharing del momento, la novità segnalata da alcuni utenti potrebbe incontrare il favore di quanti, 2 anni fa, criticarono il passaggio – senza opzione per tornare indietro – dall’ordine cronologico dei post a quello che, gestito da un particolare algoritmo, tendeva a mettere in cima al NewsFeed foto e video ritenuti più interessanti.

A quanto pare, pur in assenza di una conferma ufficiale da parte dello staff di Kevin Systrom, Instagram starebbe conducendo un testcon pochi utenti selezionati (tra i quali, sembrerebbe, esservi anche HDBlog) – che prevederebbe il ritorno al vecchio schematismo cronologico, però – ancora una volta – senza alcuna opzione di scelta. Sarà un caso che, nel frattempo, ha avuto un certo successo proprio l’app “Vero”, che menzionava – tra i suoi punti di merito – la sequenza cronologica dei contenuti?

Di recente, WhatsApp ha esteso a più di 60 minuti il tempo entro cui è possibile cancellare un messaggio inviato per errore, ma non ancora letto. A quanto pare ad alcuni utenti tale limite non basterebbe ancora, visto che – con la versione 2.18.31 per Android – WhatsApp ha dovuto introdurre delle misure contro la cancellazione protratta dei messaggi, per ostacolare coloro che, usando app modificate, riuscivano ad estendere ad 1 giornata intera il range di cancellazione: ora, la richiesta di rimozione, ottemperata tramite il confronto dell’ID mittente nel database del destinatario, avrà luogo solo se inoltrata da meno di 24 ore.

In compenso, lo sfaff di Jan Koum si è fatto perdonare, secondo i leaker di WABetaInfo, introducendo 3 nuovi pacchetti di stickers nella versione 2.18.75 di WhatsApp per Android: i nuovi arrivati, Salty, Cuppy, e Bibimbap Friends, però non risultano ancora visibili – come il relativo store – all’utenza comune. 

La rivista TechCrunch, invece, ha fatto un’interessante scoperta in relazione a Facebook. Quest’ultima vorrebbe implementare la realtà aumentata sulle sue app per Android e iOS, in modo che inquadrando un oggetto dotato di un particolar marker si attivino in sovrimpressione alcune informazioni (anche visuali) in forma digitale. Per ora, l’esperimento sarebbe condotto avvalendosi di una closed beta, sfruttando dei glifi per ancorare e far visualizzare contenuti 3D sulle locandine 2D dei cooming soon “Wrinkle In Time“ e “Ready Player One”.

Grandi cambiamenti anche per Twitter. Il CEO della piattaforma, Jack Dorsey, nel corso di una diretta Periscope, ha riprospettato (a 2 anni dalla prima volta) l’eventualità che venga esteso a tutti il programma di verifica degli account, forse tramite l’invio di documenti ad hoc, in modo da scongiurare quella spiacevole deviazione secondo cui la spunta blu, concessa inizialmente a giornalisti e celebrità per far individuare prima contenuti interessanti, è diventata col tempo uno status symbol.

Nel frattempo, secondo BuzzFeed, la piattaforma del canarino azzurro avrebbe sospeso – o chiuso, al momento non è chiaro – alcuni account molto seguiti responsabili d’aver violato la recente policy contro la pratica del “Tweetdecking”, la programmazione di tweet simili, da più account diversi, utilizzata per spingere la viralità di alcuni temi a scopo propagandistico. 

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