Ultimamente Netflix non sta attraversando un momento felice, come dimostrato dal calo di 200 mila abbonati registrato nel primo trimestre del 2022. Un nuovo report, però, conferma anche un certo disaffezionamento da parte dei clienti di lunga data, con la piattaforma co-diretta da Reed Hastings che, anche per queste ragioni, ha annunciato diverse nuove iniziative di contrasto.
Secondo un report di Antenna.Live relativa al primo trimestre 2022, il 13% di chi era abbonato a Netflix da più di tre anni ha deciso, contro il 5% del trimestre precedente, di non rinnovare il proprio abbonamento. Tra i nuovi abbonati le cose vanno meglio, visto che – rispetto al 64% dell’ultimo trimestre 2021 – si è scesi al 60%. Va male anche il dato delle cancellazioni complessive: rispetto ai 2.5 milioni registrati negli ultimi 5 trimestri, si è saliti agli attuali 3.6 milioni (sebbene tale trend sia comune anche ad altre piattaforme, forse per la fine delle restrizioni da pandemia): il report ha anche evidenziato una connessione tra la disdetta degli abbonamenti e gli aumenti di prezzo della grande N.
Quest’ultima, che già da tempo ha annunciato alcuni correttivi per rimediare al calo di abbonati e di ricavi, nelle scorse ore, dopo aver falcidiato la redazione del fan site Tudum, ha annunciato altri 150 licenziamenti (a cui si aggiunge l’interruzione della collaborazione con 26 free lance), per lo più localizzati negli USA: l’azienda ha motivato la misura non con le prestazioni individuali, ma con l’esigenza di ridurre i costi essendosi ridotti anche i ricavi, rassicurando comunque sul fatto che le persone coinvolte saranno assistite al meglio in questa difficile fase.
Tra le altre misure annunciate per rimediare al calo di abbonati e introiti, Netflix ha anche annunciato il via, dal 14 Giugno, del documentario “Halftime” incentrato sulla vita privata e professionale della cantante Jennifer Lopez.
Secondo Variety, che è venuta in possesso di una mail inviata agli utenti, Netflix, dopo averlo fatto sporadicamente sin dal Maggio 2021, ha preso a costituire dei gruppi di abbonati, negli USA, che hanno accesso anticipato a programmi, film e serie in arrivo, al termine della cui visione sono invitati a compilare un sondaggio per il feedback, spiegando cosa gli sia piaciuto o meno, cosa avrebbero fatto meglio e con che probabilità avrebbero consigliato quel contenuto ad amici e parenti.
Le risposte fornite faranno sì che l’azienda, entro 6 mesi dalle stesse, possa apportare i correttivi prima del varo ufficiale del contenuto nella sua forma definitiva, con la speranza di poter focalizzarsi sui titoli con maggior probabilità di successo, sfruttandoli poi per ingolosire nuovi utenti, ma nel contempo riducendo i costi di produzione: da segnalare che gli utenti coinvolti nel test sarebbero vincolati da un patto di riservatezza sui titoli dei contenuti che si trovano a valutare.