Quelli attuali sono periodi di grandi cambiamenti per Instagram, che il mese scorso ha riferito come limiterà per impostazione predefinita i contenuti sensibili per i nuovi utenti adolescenti che si iscrivono, mentre a inizio Settembre è emerso un memo dal quale si è evinto che, mediante la creazione di una divisione ad hoc, Meta pensa di lanciare più funzioni a pagamento anche per Instagram, anche per tamponare i continui cali di entrate pubblicitarie causati dalle modifiche sulla privacy in iOS. A tali cambiamenti se ne potrebbe presto aggiungere un altro.
L’esperto di social media Matt Navarra ha scoperto, come documentato con uno screenshot eseguito sul profilo del CEO di Instagram, Adam Mosseri, come il photo sharing si appresti a introdurre la funzione per ri-condividere i post anche nel feed, in modo da evitare – come si tende a fare oggi – il ricorso ad applicazioni di terze parte, il cui unico scopo spesso è proprio quello di aiutare nel ricondividere nel proprio feed un post altrui trovato interessante in giro per la piattaforma.
Secondo quando emerso la funzione (invero già scoperta nel codice dell’app lo scorso Maggio dal leaker Alessandro Paluzzi) comporterà l’apparizione di una nuova scheda nel profilo dell’utente.
Quest’ultima, posta tra le tabs già esistenti dei Reels, delle foto taggate, e dei post, sarà un hub al cui interno si raggrupperanno tutti i post (“feed repost”) che saranno stati ricondivisi sul proprio account, all’insegna di un qualcosa che ricorda – ma solo parzialmente – TikTok, visto che il rivale asiatico, dopo i test di inizio anno, ha di recente introdotto una funzione di ricondivisione dei video, che però appaiono raggruppati all’interno della scheda “for You”, non sul proprio profilo, ma in quello dei propri amici.
Interpellata in merito da TechCrunch, Instagram ha confermato che presto testerà, coinvolgendo inizialmente pochi utenti, la funzione che permetterà di ri-convididere i post – come ora si può fare (“regram”, dal 2018) nelle Storie – anche nel proprio feed “in modo che le persone possano condividere ciò che risuona con loro e così i creatori originali siano accreditati per il loro lavoro“.