Instagram prepara la spunta blu a pagamento con verifica dell’identità

Con uno scoop, il programmatore Alessandro Paluzzi ha scoperto come Instagram stia sviluppando un servizio in abbonamento con verifica dell'identità e concessione a pagamento di una spunta blu.

Instagram prepara la spunta blu a pagamento con verifica dell’identità

Come noto, con l’arrivo di Elon Musk al timone di Twitter, il canarino azzurro ha cambiato l’approccio alla spunta colorata di verifica, ora non solo blu e destinata a personalità ed enti, ma noleggiabile a pagamento, con una spiccata ottica anti bot (presupponendo che i truffatori alla base di questi ultimi non intendano pagare per ottenerla). Qualcosa del genere potrebbe arrivare anche su Instagram, con un’amplia implementazione sotto l’ombrello della casa madre Meta.

Secondo il leaker esperto di reverse engineering Alessandro Paluzzi, che ha scoperto anzitempo anche la funzione per pianificare i post su Twitter senza usare il Creator studio o app di terze parti, e al quale si deve anche la scoperta della funzione per condividere tramite QR post, Reels e posizioni, all’interno del codice di Instagram sono emerse alcune interessanti righe di programmazione, come nel caso di IG_NME_PAID_BLUE_BADGE_IDV, che farebbero riferimento alla possibilità di conseguire, pagando, una spunta blu.

Quest’ultima a oggi viene concessa solo a marchi, individui di alto profilo, celebrità e organizzazioni, con la conseguenza che, ad esempio, i piccoli creators non hanno un riconoscimento simile, ingegnandosi per ottenerlo non sempre in modo trasparente.

Ciò è emerso, nello specifico, lo scorso anno grazie a un’inchiesta di ProPublica (nota organizzazione non-profit che si occupa di giornalismo investigativo) che, portato allo scoperto come in tanti avessero pagato migliaia di dollari per avere la spunta blu via procedure di backchannel, costrinse Meta a rimuovere diversi badgeottenuti illecitamente da centinaia di account” (e soprattutto senza che Menlo Park ci guadagnasse nulla).

Per accontentare tali esigenze, potrebbe quindi arrivare la spunta blu a pagamento, prevista anche su Facebook (secondo la riga di codice “FB_NME_PAID_BLUE_BADGE_IDV”), nell’ambito di un servizio a pagamento a oggi non presente, ma che si fonderebbe su una verifica dell’identità (IDV è spesso l’acronimo che indica procedure di conferma dell’identità, spesso inviando un documento di riconoscimento valido e tramite selfie). A oggi, “l’azienda ha scelto di non commentare” tali indiscrezioni emerse. 

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