Instagram: in test un sistema per nascondere determinate Storie a precisi utenti

Secondo quanto appurato dalla proverbiale leaker Wong, Instagram sta segretamente sperimentando una funzione per la privacy che permetterà di escludere determinati utenti dalla visioni di particolari Storie: ecco quanto emerso e come funzionerà.

Instagram: in test un sistema per nascondere determinate Storie a precisi utenti

Nelle scorse ore, il team di Instagram ha comunicato il ban dei filtri a tema coronavirus, e ammesso la sperimentazione della pubblicità su IGTV per aiutare i creators a monetizzare le rispettiva produzioni verticali: tuttavia, secondo una nota fonte, a Menlo Park si starebbe studiando una novità che potrebbe interessare maggiormente gli utenti, in quanto relativa alle Storie

Già da tempo, in ottica privacy, la piattaforma di photo sharing di Facebook Inc permette di creare le liste degli amici più stretti, quale escamotage per condividere solo con questi ultimi alcune Storie: nell’eventualità che si voglia escludere alcuni utenti, è possibile, inoltre, recarsi nelle impostazioni dalla rotellina dell’ingranaggio e, alla voce, Privacy/Storie, cercare il nome degli utenti a chi nascondere le proprie Storie.

Tale opzione, però, è di tipo “generico”, ovvero nasconde – agli utenti selezionati – qualsiasi Storia venga creata in futuro: la novità, invece, appena scovata dalla leaker Jane Manchun Wong, tramite una sessione di reverse engineering, sarebbe di tipo più granulare, e permetterebbe di escludere Storie specifiche a persone specifiche.

Secondo quanto emerso, e rendicontato a suon di screenshot, la funzione che permetterà di nascondere alcune Storie ad alcuni utenti prevederà che, in calce alla Storia, compaia un form che, intitolato, “Change who can see this” (cambia chi può vedere questo), permetterà di cercare e selezionare l’utente specifico cui celare quanto si sta per pubblicare. 

Come spesso accade per novità ravvisate nel profondo del codice applicativo, non è detto che la funzione in questione venga sul serio implementata, o che ciò accade nella misura in cui è stato documentato: è altresì vero che tale novità potrebbe essere ancora ad uno stadio acerbo di sviluppo, e necessitare – ipso facto – di lunghi tempi di collaudo, come accaduto – su WhatsApp – per la modalità scura, fatta esordire in versione stabile, su Android e iOS, dopo qualche anno d’avvistamenti.

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