Instagram: in test privato la limitazione dei contenuti sensibili

La scoperta, riconducibile ad una nota leaker, avrebbe dimostrato come Instagram, a fronte di scarsi aggiornamenti superficiali, sarebbe al lavoro per occultare i contenuti sensibili, a tutela del pubblico più giovane (ma non solo).

Instagram: in test privato la limitazione dei contenuti sensibili

Al pari di YouTube, anche un’altra realtà applicativa multimediale, Instagram, è solita sperimentare in gran segreto diverse funzioni, in vista di un loro prossimo rilascio. A quelle già trapelate nelle scorse settimane, relative alla facoltà di celare singole Storie a precisi utenti, ai messaggi autocancellanti in modalità incognito, alla feature “Discover accounts“, se n’è appena aggiunta un’altra, scovata dall’immancabile talento della programmatrice Jane Manchun Wong (@wongmjane). 

Secondo quanto emerso nel corso di una sessione di sbobinamento del codice applicativo, Instagram starebbe lavorando a una funzione per nascondere i contenuti, video o foto che siano, considerati sensibili: lo scopo sarebbe quello di proteggere le fasce d’utenza più impressionabili, come i bambini, o i minori in generale, ma anche quella di stoppare i cosiddetti contenuti “not safe for work” (non sicuri per il posto di lavoro) sulle piattaforme di coloro che, magari, accedono all’account personale di Instagram sul posto di lavoro. 

La feature in oggetto, battezzata “Limita contenuto sensibile“, sarebbe rappresentata in forma di interruttore con relativa levetta e, una volta settata, impedirebbe di visualizzare quando “scomodo” e capace di urtare gli animi sensibili mentre, disattivata, avviserebbe l’utente, all’interno di un pop-up, in modo da farsi confermare se l’utente intenda per davvero “Vedere più contenuti che potrebbero essere sensibili“. 

Al momento, sembra che tale impostazione appaia come attivata di default, ma ciò potrebbe essere vero solo in fase preliminare, o essere legato alla giovane età dell’utente, posto che in passato Instagram ha preso ad accertare il parametro dell’età per tutelare i minori. Inoltre, in attesa di futuri chiarimenti in merito da parte di Facebook Inc, che sicuramente giungeranno a ridosso del varo ufficiale della funzione in questione, non è ben chiaro quali categorie di contenuti verranno considerate effettivamente “sensibili” ai fini della censura

Nel corso della medesima analisi di reverse engineering, infine, la Wong avrebbe anche scoperto la voce “Ulteriori informazioni”, relativa a una sezione che, però, essendo decisamente alle fasi iniziali del suo sviluppo, non rimanda ancora a nulla. 

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