Matteo Salvini contro Sea Watch 3: "Nessuno sbarcherà in Italia"

Carola Rackete ha deciso di sbarcare in Italia, ma Matteo Salvini continua per la sua strada, e su Facebook annuncia che nessun migrante sbarcherà nello Stivale.

Matteo Salvini contro Sea Watch 3: "Nessuno sbarcherà in Italia"

La Sea Watch 3 si trova ufficialmente nelle acque dell’Italia. Carola Rackete, la capitana della nave, ha deciso forzare il blocco navale entrando nel porto di Lampedusa insieme ai 42 migranti, chiedendo di far scendere le persone a bordo, poiché non si ritiene più in grado di fornire la sicurezza adatta.

Si tratta quindi di una guerra tra l’organizzazione non governativa ed il nostro Paese, in particolar modo contro Matteo Salvini. Il vicepresidente del Consiglio però non ha fatto attendere una risposta sui propri canali social, ribadendo alla Sea Watch 3 il divieto di sbarcare nel nostro Paese.

Le parole di Matteo Salvini sulla Sea Watch 3

Grazie a una diretta su Facebook, il vicepresidente del Consiglio e ministro dell’interno del Governo Conte ha voluto dire la sua sul possibile approdo della nave al porto di Lampedusa: “Io non dò e non darò l’autorizzazione allo sbarco a nessuno! Oppure è un’agenzia viaggi? O i confini di uno Stato dipendono dal comandante di questa nave fuorilegge?”.

Matteo Salvini continua ad attaccare Carolina Rackete, la capitana della Sea Watch 3: “Chi se ne frega delle regole ne risponde, lo dico anche a quella sbruffoncella della comandante della Sea Watch che fa politica sulla pelle degli immigrati pagata non si sa da chi. Se qualcuno pensa che le leggi sono barzellette pagherà fino in fondo. Sappia che l’autorizzazione allo sbarco non c’è, schiero la forza pubblica”. Successivamente, ribadisce di voler difendere in tutti i modi i confini dell’Italia.

Quindi, dalle parole rilasciate dal vicepremier si può capire che non ci sono le intenzioni di consentire alla Sea Watch 3 di sbarcare in Italia, invitando sia l’Unione Europea che l’Olanda nel darsi una svegliata. Infatti, non riesce a capacitarsi di come uno Stato europeo se ne freghi di quello che fanno le navi battenti la bandiera del loro Paese, ritenendo il loro comportamento come indegno.

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