La Sea Watch 3 attracca a Lampedusa: capitana Carola arrestata

La Sea Watch 3 attracca al porto di Lampedusa. La capitana Carola Rackete è stata arrestata tra gli applausi dei cittadini che l'hanno supportata fino al suo arrivo in terra ferma.

La Sea Watch 3 attracca a Lampedusa: capitana Carola arrestata

Più di 36 ore fa, la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, aveva dichiarato lo stato di necessità, che con il passare delle ore le autorità italiane avevano continuato ad ignorare: per questo, verso l’1.50 della notte appena passata, la capitana ha deciso di entrare nel porto di Lampedusa per poi attraccare e far scendere i migranti ed i membri del suo equipaggio.

Ad ostacolare la nave Ong per l’intero tragitto fino al porto di Lampedusa, è stata una motovedetta della Guardia di Finanza, costretta poi a farsi da parte per non rimanere schiacciata tra le Sea Watch 3 e la banchina.

All’arrivo della Ong al porto, Carola Rackete è stata arrestata con l’accusa di violazione dell’Articolo 1100 del codice della navigazione: ovvero per resistenza o violenza contro nave da guerra. L’accusa in questione prevede una pena dai tre fino ai dieci anni di reclusione. Già in precedenza la capitata della Sea Watch 3 era stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, tutte accuse che la ragazza conosceva, e che ha continuato a definire meno importanti se messe a confronto con la salute dei migranti che aveva a bordo della nave.

Applausi e urla all’arrivo della nave

Ad accogliere la Sea Watch 3 e la sua capitana al porto di Lampedusa, c’erano entrambe le fazioni in sostegno e contro la tanto accesa tematica sugli immigrati.

Ad applaudire Carola Rackete ed i molti migranti scesi e portati finalmente in salvo nel Centro di contrada Imbriacola, c’erano gli attivisti di Sea Watch, il medico dell’isola ed europarlamentare del Pd, Pietro Bartolo, e don Carmelo, parroco di Lampedusa, in compagnia delle molte persone del posto e non, che in questi giorni hanno voluto dimostrare la propria solidarietà a tutti i migranti dormendo all’aperto sul sagrato della Chiesa della città. 

Oltre a loro, però, si sono aggiunti anche molti componenti della Lega, che hanno voluto dimostrare la loro opposizione al gesto compiuto dalla capitana Carola, urlando contro la ragazza parole dure quali “vergogna” e “l’Italia è stata violentata“.

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