I genitori di Matteo Renzi, che furono accusati un po’ di tempo fa di fatture false, sono stati condannati. I loro nomi sono Tiziano Renzi e Laura Bovoli e le fatture incriminate sono 2. Entrambi sono stati condannati ad 1 anno e 9 mesi, mentre l’imprenditore con cui erano “associati”, Luigi Dagostino, ha ricevuto una pena reclusiva di 2 anni.
L’accusa è stata fatta pochi mesi fa, ma l’accaduto risale addirittura al 2015. Dagostino all’epoca era il CEO della Tramor, una società che si occupa di gestione del The Mall di Leccio di Reggello, un outlet sito a Firenze. Egli avrebbe incaricato le società dei genitori dell’ex premier (Eventi 6 e Party) di analizzare la fattibilità dei lavori.
Fatture false per i genitori di Renzi: arriva la condanna alla reclusione
Il problema nato dalla vicenda è che due fatture risultano false, una da 20 mila e l’altra da 140 mila euro, senza considerare l’IVA (del 22%). La fattura più costosa riguarda consulenze pagate ma non realizzate ufficialmente. La difesa, invece, ha fatto analizzare il tutto ad un commercialista che spiega che entrambe in realtà sarebbero in regola e dunque non avrebbero causato alcun danno economico.
Anche l’imprenditore Dagostino ritiene che le fatture non siano false e, per quanto i prezzi siano stati anomali, ha deciso di accettare il versamento in quanto genitori del fu premier Matteo Renzi. L’avvocato di quest’ultimo ribatte affermando che se i prezzi non erano benvisti, poteva sempre non pagare. Anche i genitori di Renzi, nonostante non presenti in aula, hanno spiegato tramite apposite memorie che le fatture e le relative tasse sono state versate.
Nel mese di febbraio di quest’anno, però, Tiziano Renzi e Laura Bovoli con l’accusa di bancarotta fraudolenta sono stati condannati agli arresti domiciliari, ma per altri motivi, circa il fallimento di alcune cooperative. La misura di restrizione fu però dismessa un mese dopo. Per quanto riguarda la reclusione, è stato già fatto appello alla Cassazione che vedrà poi se confermare o negare la pena.