Assieme al nuovo firmware proprietario MIUI 13 (a base Android 12), Xiaomi, nell’evento dedicato, come convitati di pietra, ai suoi nuovi top gamma ormai orfani del prefisso “Mi”, ha presentato i flagship Xiaomi Mi 12 standard e 12 Pro, ed il medio-gamma Xiaomi 12X, lasciando a comunicazioni successive le eventuali iterazioni Ultra e Lite.
Il nuovo Xiaomi 12 è innanzitutto maneggevole, forte di una larghezza di 69.9 mm, di un’altezza pari a 152,7 mm, di uno spessore di 8.2 mm, e di un peso di 180 grammi: meno estremo esteticamente che in futuro, nelle sue 4 colorazioni (nero, verde su pelle vegana, viola, azzurrino), il device si presenta con un display AMOLED fornito da TCL, con scanner biometrico sottostante, da 6.28 pollici, risoluto a 2400 x 1080 pixel (FullHD+) secondo un aspect ratio a 20:9, con 1.100 nits di luminosità massima, profondità colore a 12-bit, certificazione DisplayMate A+, 120 Hz di refresh rate, supporto a HDR10+ / Dolby Vision, protezione Gorilla Glass Victus, e foro in alto al centro per la selfiecamera, da 32 megapixel (f/2.2, con stagger HDR, per scene a contrasto elevato, con mitigazione degli artefatti unendo più scatti diversi).
Il retro punta esibisce, in un piccolo lingottino a rilievo sulla sinistra, una triplice fotocamera secondo lo schema principale, ultragrandangolare, telemacro: il primo sensore è da 50 megapixel (IMX766, f/1.9, 1/1,28″, stabilizzazione otttica, modalità CyberFocus, ereditata dal cane robotico CyberDog, che regola da solo la messa a fuoco dopo aver identificato i soggetti nell’inquadratura), il secondo ha un angolo visuale da 123° e una risoluzione di 13 megapixel (f/2.4), mentre il terzo è da 5 megapixel (f/2.4) e ha funzioni macro ( 3-7 cm). L’audio punta su due speaker stereo, curati da Harman Kardon, predisposti per il Dolby Atmos.
Come già il Moto Edge X30 in precedenza, anche lo Xiaomi 12 è mosso dal processore octacore Snapdragon 8 Gen 1, apportatore di un +52% di performance grafiche, di un +25 in efficienza energetica, tenuto a bada da un sistema di raffreddamento a liquido. Combinando RAM LPDDR5 e storage UFS 3.1, si ottengono le combinazioni da 8+128 GB (3.699 yuan, 513 euro), da 8+256 GB (3.999 yuan, 554 euro), e da 12+256 GB (4.399 yuan, 610 euro).
Lato autonomia, lo Xiaomi 12 monta una batteria al litio-cobalto ad alta densità (e quindi meno spessa), da 4.500 mAh, con carica rapida cablata (a 67 W), wireless (a 50W): non mancherà la ricarica inversa, sempre wireless (a 10W). Chiudono le connettività, con il Dual SIM con 4 e 5G, la microUSB Type-C, il Wi-Fi ax/6, il GPS, il Bluetooth 5.2, gli infrarossi e l’NFC per i pagamenti.
Lo Xiaomi 12 Pro (163.6 x 74.6 x 8.2 mm, per 204 grammi) ha un display AMOLED da 6.73 pollici, risoluto in QHD+ (200 x 1400 pixel) sempre a 20:9, cui la tecnologia LTPO 2.0 regala l’adattabilità del refresh rate (da 1) a 120 Hz. Dal modello base son presi in prestito il rivestimento in GG Victus, la certificazione DisplayMate A+, il supporto a HDR10+ e Dolby Visione, e la profondità colore a 12-bit, ma la luminosità di picco sale a 1.500 nits. La selfiecamera non varia rispetto al modello “liscio”: a farlo sono membri della triplice fotocamera posteriore, tutti e tre da 50 megapixel, secondo lo schema principale, ultragrandangolare, teleobiettivo, con un sensore Sony IMX707 stabilizzato otticamente (f/1.9, 1/1,28″), un sensore Samsung JN1, e un ulteriore Samsung JN1 però con zoom ottico 2x. L’audio, sempre Harman Kardon, consente ancora un effetto stereofonico reale grazie ai due speaker.
Confermato l’audio del modello standard, anche il set elaborativo non cambia e si basa sul Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, con RAM LPDDR5 e archiviazione UFS 3.1: in questo caso, le combinazioni da 8+128 (4.699 yuan, 650 euro), 8+256 (4.999 yuan, 690 euro) e 12+256 GB (5.399 yuan, 750 euro) costano un po’ di più. In tema di conferme, non cambiano neppure le connettività del modello base, dal quale il costruttore ha mutuato anche la velocità di carica wireless e inversa della batteria che, però, dimensionata a 4.600 mAh, si carica più velocemente (da scarica al 100 in 18 minuti), a 120W.
Un gradino sotto il duo di punta è stato collocato il modello Xiaomi 12X. Quest’ultimo ha lo stesso, identico, display dello Xiaomi 12, quindi un AMOLED TCL da 6.28” FullHD+ con 12-bit, Dolby Vision/HDR10+, certificato DisplayMate A+, con 1.100 di picco per la luminosità, 120 Hz fissi di RR, e protezione GG Victus. Dal modello base sono prese anche le connettività, le fotocamere posteriori (ma senza stabilizzazione ottica) e quella anteriore, e la batteria, da 4.500 mAh con carica rapida a 67W (ma senza wireless da 50W). A variare, però, è il processore, qui in veste di un diverso octacore Qualcomm, rappresentato dallo Snapdragon 870. Le combinazioni di memoria, RAM e storage, sono identiche, come nei modelli precedenti, anche in questo, con 8GB + 128 (3.199 yuan, 443 euro), 8+ 256 (3.499 yuan, 485 euro), 12G+256 GB (3.799 yuan, 527 euro).
Dulcis in fundo, gli accessori. Compatibile con gli Xiaomi Mi 12 base e Pro, ma anche con lo Xiaomi Mix 4, e i Mi 11 (standard, Pro, Ultra), ma non col Mi 10 Ultra, arriva (369 yuan, 50 euro) il caricatore da auto Mi Wireless Car Charger Pro: quest’ultimo supporta smartphone larghi 50 mm e con cover spesse (potendo operare sino a 4 mm di distanza). Tecnicamente, ha bracci che si spalancano automaticamente grazie ad appositi sensori di prossimità, mentre serve un pulsante per sganciare il device o aprire i bracci a quadro comandi spento. La ricarica avviene, come accennato, in wireless, a 50W, con lo smaltimento del calore affidato a un condotto dell’aria.