Se l’appuntamento con gli smartphone “all display” è rimandato per il 2019, quando lo scanner verrà collocato sotto l’area di visualizzazione del monitor, ancora per un po’ si dovrà avere a che fare con il vituperato notch (detto anche “tacca”): dunque, perché non concentrarsi nel renderlo il può sopportabile possibile? Dopo Essential Phone, che ha aperto il trend del notch a goccia, anche altri brand si sono incamminati su questa strada e, di recente, dopo il nuovo Nubia Z18, è arrivato anche il Vivo V11 della sempre più prolifica BBK Electronics (da cui dipendono anche Oneplus, Oppo, e Realme).
Vivo V11 adotta la plastica per la sua scocca (157,9 x 75 x 7,9 mm, per 156 grammi), abbellendola con le tonalità Nebula e Starry Night (un suggestivo susseguirsi di onde verticali di blu scuro e celeste), per nulla penalizzate dalla cover in silicone trasparente inclusa nella confezione: il frontale, come accennato, ha il notch a goccia, per ospitare la selfiecamera da 25 megapixel (f/2.0) e, tutt’attorno a quest’ultimo, è posto il display “Halo FullView”, un pannellone (91.27% della superficie anteriore) AMOLED FullHD+ (19,5:9) da 6.41 pollici capace di sfiorare il 100% (99.5) della scala cromatica P3 e, soprattutto, dotato di uno scanner biometrico sottostante (evidenziato da un’icona a comparsa, come nei Vivo Nex e X20 Plus UD, e nell’Oppo R17.
La fotocamera posteriore, capace di scattare foto in HDR e girare video a 1080p@30fps, è duale: assistita dalla messa a fuoco con rilevamento di fase “dual pixel”, e da un Flash LED dual tone, si compone di un sensore da 12 (f/1.8) e di uno (per la profondità) da 5 (f/2.4) megapixel, con supporto dell’intelligenza artificiale nelle operazioni di abbellimento, riconoscimento delle scene, e di applicazione dei funmoji (cloni della animoji iphoniane). L’audio può contare tanto sulla Radio FM quanto sull’ambito jack da 3.5 mm.
Il comparto logico del Vivo V11, in verità, è alquanto curioso: la versione principale di questo telefono è commercializzata con prodotti Qualcomm (l’octa core Snapdragon 660 e la GPU Adreno 512) uniti a 6 GB di RAM, ma esiste anche una variante V11i in cui il SoC è fornito da MediaTek (con l’octa core Helio P60 e la GPU Mali-0G72 MP3) e la RAM scende a 4 GB: in compenso, vi sono sempre 128 GB di storage espandibili di ulteriori 256 GB. Assente il modulo NFC, non vi sono altre lacune nel novero delle connettività che arricchiscono il Vivo V11 del Dual SIM (ibrido), del Bluetooth 5.0 (EDR, LE, A2DP), del Wi-Fi ac dual band, del 4G, senza contare anche il GPS (solo Glonass e A-GPS) ed una porticina microUSB 2.0 con cui ricaricare (rapidamente, se si vuole, a 18W) la batteria da 3.400 mAh.
Il sistema operativo del Vivo V11, in vendita dal 16 Settembre a 368 euro per il modello normale, ed a 263 per quello downgraded (Vivo V11i), è il Funtouch OS 4.5, una personalizzazione costruita attorno ad Android Oreo 8.1, con una speciale gaming mode AI supporterted.