Senza tema di smentita, una delle categorie hardware che più si è imposta nel corso delle prime battute del CES 2020, tra anteprime, conferenze, eventi “unveiled”, press note e show room delle stesse aziende, è quella delle televisioni intelligenti, meglio note come “smart TV”, con diverse proposte fornite (tra gli altri) da Vizio, Hisense, Panasonic, e Sony, all’insegna del massimo coinvolgimento sensoriale possibile, in ogni contesto fruitivo, sia che si guardi un concerto, un film, o si videogiochi.
Uno dei primi brand a presentare delle smart TV, al CES 2020, seguito poi anche da Samsung ampiamente autospoileratasi per tempo, è stato Vizio che, dal quartier generale di Irvine in California, ha reso noto l’arrivo, per il 2020, di un’inedita gamma di smart tv OLED, con ingressi HDMI 2.1 e supporto a tutti gli standard HDR (HDR10/HDR10+, Dolby Vision e HLG). In più, non mancherà l’hub di supporto al gaming, “ProGaming Engine“, capace di abbassare il tempo di latenza (Auto Game Mode), di tenere l’input lag sotto i 15 ms, supportare l’AMD FreeSync, consentire la variazione del refresh rate, e la resa dei giochi sino all’UHD con 120 Hz: a gestire i nuovi modelli, da 55 e 65 pollici, opererà il processore a 64 bit, con 1 GHz di clock frequency, IQ Ultra, in cui l’intelligenza artificiale migliorerà la cromia delle immagini e ne gestirà l’eventuale upscaling.
La cinese Hisense, invece, ha portato a maturazione quanto mostrato al CES 2019, accingendosi a mettere in vendita la smart TV H65U9X, il cui display, sovrapponendo due LCD (quello esterno con Quantum Dot e il FullHD interno monocromatico che fa da retroilluminazione, rasentando un local dimming a 2 milioni di zone), vanta risultati visuali da Guinness, come il 100% della scala colore DCI-P3, punte di 1.500 cd/m2 per la luminosità, e 100 Hz di refresh rate, senza dimenticare il supporto ai principali formati HDR visivi (Dolby Vision, HLG, HDR10/10+) e sonori (Dolby Atmos). A fronte delle ipotesi iniziali, il software sarà VidaaU, inclusivo del supporto agli streaming di YouTube e Netflix, omaggiati di pulsanti ad hoc sul telecomando.
Sempre da Hisense sono arrivate, oltre a un prototipo con schermo avvolgibile, ma sempre magnificate grazie a bassi consumi energetici e scarso stress visivo, due laser TV: nello specifico, si tratta di proiettori a tiro corto, accostabili vicino alle pareti, con tecnologia DLP, tra cui l’L5 che permetterà – con un singolo laser – di proiettare immagini su schermi da 100 pollici, mentre l’L9 sfrutterà 3 laser, per immagini più luminose e cromaticamente accurate, con anche un suono che proverrà da precisi punti dell’immagine (Sonic Laser TV).
Anche Panasonic, intervenuta con una conferenza stampa, ha prospettato una novità in ambito TV, con un modello OLED che stabilirà nuovi record, quanto a luminosità massima, sempre nel rispetto della resa grafica immaginata dai creativi di Hollywood (in collaborazione con i quali è stata sviluppata da tempo la Filmmaker Mode, avulsa da filtri grafici). Lato audio, la nuova smart tv premium nipponica, di cui si attendono maggiori dettagli a fiera in corso, beneficerà di una soundbar integrata sviluppata dal sotto-brand Technics (che in Nevada ha già portato degli auricolari true-wireless).
Dalla Corea del Sud, invece, scende in campo – come convitato di pietra al CES 2020 – LG che, in concreto, oltre ad aver preannunciato nuove TV LCD 4K a NanoCell (da 65 e 75”), ha anticipato 14 smart TV OLED, divise tra varie serie (BX, CX, RX ,GX, WX, e ZX), con vari polliciaggi (da 48 a 88”) e risoluzioni (4 o 8K), quasi sempre gestite dal processore Alpha 9 di 3a gen (tranne i BX animati dalla 3a gen dell’Alpha 7), col beneficio dell’AI Picture (autoregolazioni a seconda degli oggetti visualizzati, o del tipo di contenuto fruito) e dell’AI Sound Enhancement (surround virtuale 5.1, ovviabile con un surround reale mediante speaker Bluetooth, e voci isolate nitidamente rispetto al contesto).
Compatibili con vari codec (AV1, VP9, e HEVC), e rispettosi della creatività dei Director (quidi sempre con Filmmaker Mode), gran parte dei nuovi modelli strizzerà l’occhio anche ai gamers, grazie alla compatibilità con la tecnologia Nvidia G-Sync, alla certificazione di comfort visivo TÜV Rheinland (garantito durante le lunghe visioni giostrando con l’angolo visuale, l’anti-sfarfallio, e il contenimento di luce blu), e alla modalità HGiG per il pieno supporto ai giochi in HDR. Animate da WebOS, al cui interno sarà incluso anche Apple TV (con AppleTV+), le nuove smart TV si potranno controllare anche con i comandi vocali impartiti ad Assistant/Alexa o, per alcune serie, in stile hands free, alla stessa TV, previa locuzione “Ciao LG“. Infine, per quanto riguarda LG, il tanto atteso quanto salato (sui 60 mila dollari) esordio sul mercato della TV OLED arrotolabile, nota ora come OLED RX, con un pannello UHD da 65 pollici privo di supporto FreeSync e G-Sync al gaming.
Dal Giappone, invece, arriva Sony che ha prospettato l’arrivo dell’intera nuova gamma di smart TV per il nuovo anno, con le serie OLED 4K A9 (48”) e A8 (55/65”) e Full Array 8K (ZH8) e 4K (XH90/95). Le nuove TV, capaci di adattarsi alla luminosità dell’ambiente, aumentano il coinvolgimento dell’utente a partire dalla cornici estremamente esigue, e grazie al processore X1 Ultimate, al quale spetta il compito di garantire una fluidità costante (X-Motion Clarity) anche sulle ampie diagonali, di offrire colori vividi indipendentemente dall’angolo di visuale (X-Wide Angle), di collocare con precisione la fonte sonora sulle immagini (Sound-from-Picture Reality) e – in tandem con le modalità sinergiche IMAX Enhanced e Calibrated Mode – di garantire una calibrazione professionale del multimedia, sì da gratificare i fan di Netflix. Animate da Android TV, con tanto di telecomandi retroilluminati, sulle nuove smart TV di Sony non mancherà (sui device compatibili) l’interazione vocale con Alexa (per regolare il volume o cambiare canale) e (via Google Home) Assistant (per gestire i video su YouTube).