La tecnologia ha ormai invaso l’interno delle case (ed anche l’esterno, con le smart camera di sorveglianza) rendendo intelligenti diversi elettrodomestici, con la conseguenza di creare un nuovo ecosistema hardware, noto come domotica, o Internet of Things. Tra i prodotti a esser stati più innovati, in tal senso, vi sono i frigoriferi, come nel caso dell’ultimo Siemens, benché – va detto – anche le lavatrici, da qualche tempo, sono state perfezionate in modo esponenziale, come ravvisabile dalle ultime creazioni di LG e Xiaomi.
La teutonica Siemens ha ufficializzato il prossimo arrivo sul mercato, al prezzo di 1.299 euro, in linea con prodotti analoghi offerti dai competitor sudcoreani, di un frigorifero smart denominato Siemens BlackSteel che, come avviene per alcuni smartphone, adotta la modalità costruttiva unibody, per il telaio in acciaio inox, in modo da ottenere resistenza, eleganza (accentuata dalla sobrietà del design e dal colore grigio scuro), e leggerezza.
Provvisto in esterno di un trattamento anti-impronte, particolarmente apprezzabile nella zona attorno alla maniglia della portiera, il BlackSteel di Siemens si dimostra persino poco ingombrante, potendo essere collocato praticamente rasente al muro, stante il posizionamento dei condensatori ai lati, nei pannelli di destra e sinistra, e non posteriormente come da tradizione. All’interno, sono due le tecnologie smart che intervengono nella conservazione dei cibi: la “FreshSense” attenziona la temperatura esterna e, ravvisando improvvisi sbalzi termici, attua gli opportuni correttivi ai gradi interni, sì da evitare che il cibo si deteriori. Con la stessa finalità, infine, “HyperFresh” fa sì che ogni cassetto del cibo, destinato ad una diversa tipologia di alimento, mantenga l’umidità più idonea.
Anche LG, intervenuta con un’esposizione nell’insolita cornice de “La Scala” di Milano, punta molto nel conservare il cibo garantendo umidità e temperature diverse ad ogni tipologia di cibo, grazie al miglioramento – nei suoi frigoriferi smart – del compressore Linear Inverter, reso più efficiente (A+++-40) e capace di adeguarsi agli sbalzi termici dal ricorso alla tecnologia “Linear Cooling+”.
Sempre dal colosso sudcoreano è arrivata la lavatrice smart LG Ai DD, con carico da 8.5 kg nel modello da 46 cm, e da 10.5 kg nel modello da 56 cm, capace di riconoscere tessuti e capi, in modo da applicare autonomamente una delle 20 mila combinazioni possibili di lavaggio, ottenendo una più lunga durata dei capi, aggiuntiva rispetto ad altri importanti benefici. Alla lavatrice LG Ai DD, infatti, attribuita la facoltà di lavare i capi più brevemente, in 39 minuti, con ampia riduzione del consumo d’acqua (- 60%), grazie a 4 ugelli regolabili che, in tandem con il motore DD Direct Drive a 6 movimenti, permettono di spruzzare l’acqua per tutto il volume del cestello, col vapore – prodotto dalla tecnologia Steam e innescato dalla funzione Wrinkle Care – che, a fine ciclo, riducendo del 30% le pieghe dei capi, semplifica di molto la fase della successiva stiratura.
Nel recente evento pechinese allestito da Mijia in partnership con Xiaomi, tra i tanti prodotti presentati, tra cui la smartband Mi Band 4 ed i wearable Amazfit (Verge 2 e Health Watch), non è mancata l’occasione per ammirare la seconda generazione della lavatrice smart (2.999 yuan, o 383 euro) presentata meno di un anno fa. Il nuovo e più piccolo (8 kg) modello, noto come Xiaomi Mijia Internet Washing e Drying Machine Pro, sempre controllabile da remoto via app nelle fasi di lavaggio e asciugatura (fino a 95°), usa un motore BLDC meno potente (1.200 vs 1.400 giri/m), ma la medesima tecnologia di asciugatura (a vapore ed aria calda) abile a eliminare il 99% del germi, e la stessa tecnologia di dosaggio automatico del detersivo, del predecessore e, ipso facto, sarà disponibile (dal 16 Giugno) al più abbordabile prezzo di 1.699 yuan (pressappoco 217 euro).