Qualcuno ricorderà ancora i simpatici Tamagotchi, gli animaletti elettronici che necessitavano di cure ed attenzioni proprio come un animale vero. Beh la situazione tecnologica è certamente avanzata e con il progresso non ci si poteva certamente accontentare di un piccolo display che di “animale” aveva ben poco.
Sembra, infatti, che nei prossimi 10-15 anni, le nostre case saranno popolate da cani e gatti elettronici, dei veri e propri amici a quattro zampe robot. Non è la prima volta che si parla di androidi e robot che faranno o fanno già parte della nostra vita nei diversi campi. Ad esempio, è recente la notizia di un leone salvato grazie ad un robot made in Italy, oppure la sorprendente realizzazione di un pene-robot controllabile con il pensiero.
Nonostante si dica che i robot ci stanno togliendo il lavoro, questi marchingegni meccanici spesso fanno dei lavori davvero incredibili e ci salvano la vita come nel caso del robot che è entrato nel reattore di Fukushima per verificare la situazione “morendo” dopo tre ore.
Potremmo continuare ancora la lista di robot già brevettati e che aiuteranno l’uomo in campo domestico ed investigativo. Nel primo caso troveremo i maggiordomi o assistenti robot in grado di aiutare gli anziani ad alzarsi o nei percorsi riabilitativi, mentre nel secondo abbiamo recentemente visto il sorprendente cane robot di Google, noto con il nome di Spot, cha lasciato tutti a bocca aperta per le sue sembianze incredibilmente vicine a quelle di un cane vero, soprattutto negli atteggiamenti e nelle reazioni.
Come se tutto questo non fosse sufficiente, la rivista Frontiers in Veterinary Science ha pubblicato un’ipotesi fatta dai ricercatori dell’università australiana diMelbourne. A tal proposito Jean-Loup Rault, coordinatore di questa ricerca, ha affermato che “potrebbe suonare surreale avere animali domestici virtuali o robotici, ma per le prossime generazioni potrebbe essere una cosa del tutto naturale”
Il ricercatore australiano è, inoltre, convinto che il cambiamento non richiederà molto tempo, asserendo che “non è una questione di secoli. Se nel 2015 sulla Terra vivranno 10 miliardi di esseri umani , è probabile che le cose cambieranno prima di quanto possiamo pensare. Se qualcuno avesse descritto Facebook 20 anni fa, gli avrebbero dato del matto. Ma in Giappone è già possibile vedere persone molto affezionate al loro cane-robot. Al punto da celebrare i funerali quando i circuiti finiscono di funzionare”.
É proprio il legame al robot che fa discutere tanto, oltre al fatto che c’è già chi si interroga sulla fine che faranno i nostri amici pelosi e su quale piega prenderà questa società, già sopraffatta dalla freddezza dei social network, se anche gli animali venissero realmente sostituiti con pezzi di ferro e quattro bulloni.
Per carità, non sporcheranno e saranno magari anche utili in casa, ma saranno in grado di dare lo stesso amore di un cane o gatto vero, come il cane che è svenuto dopo aver rivisto il suo padrone?