Questa è la felice storia di un leone di otto anni, Leonardo, del Parco Safari delle Langhe a Murazzano, nella provincia di Cuneo. Leonardo, malato di tumore al surrene è stato salvato grazie a un’operazione chirurgica avvenuta con il robot “Telelap Alf-X”, tutto made in Italy e già utilizzato al Policlinico Gemelli di Roma.
L’intervento con questa chirurgia robotica è il primo nell’ambito veterinario. Infatti, prima d’ora nel mondo non era mai stato eseguito un intervento simile. Intervento che, da quanto dicono i medici che hanno operato il leone, sarebbe riuscito perfettamente.
“Da qui si dischiudono nuovi orizzonti. Il problema per tutti gli animali ma ancor più per quelli selvatici è soprattutto di non avere un periodo post-operatorio stressante. Leonardo appena risvegliato dalla sedazione ha deambulato perfettamente e 24 ore dopo era tornato nel suo ambiente e aveva ripreso a mangiare.” afferma Giuliano Ravasio, ricercatore dell’Università Statale di Milano e responsabile dell’Unità di anestesia dell’ospedale veterinario universitario di Lodi.
Gli unici segni dell’intervento sono la criniera rasata, ma che presto ricrescerà più folta di prima, e tre piccoli fori nell’addome del leone. Ciò è stato possibile grazie alla precisione che questo robot permette. “La precisione nanometrica del gesto chirurgico è resa possibile dalla visione tridimensionale del robot, che consente di manipolare i tessuti con delicatezza e fluidità” dice il dottor Ravasio che ha eseguito l’intervento. L’animale, come racconta, è stato addormentato a distanza attraverso una cerbottana.
I primi segni della malattia erano stati evidenti dallo scorso inverno, quando il leone aveva perso la criniera e aveva iniziato a dimagrire. “Sembrava una leonessa, perdeva il pelo, presentava una sintomatologia ascrivibile a una patologia endocrina. Il surrene infatti produce gli ormoni sessuali e se c’è uno scompenso può portare a una femminilizzazione dei caratteri secondari. Siamo stati chiamati dalla veterinaria del Parco per un consulto, Alice Andolfatto, e abbiamo deciso di trasportare il leone a Lodi, dove ci sono strumentazioni per i grandi animali, tac, risonanza magnetica.” racconta il chirurgo.
C’è stata poi la scoperta del tumore nel surrene sinistro e qui la decisione di operare con la tecnologia robotica, molto meno invasiva della chirurgia tradizionale a cui sarebbero dovuto seguire un lungo periodo di convalescenza, praticamente impossibile per un animale del genere.
Hanno partecipato all’intervento i radiologi David Zani e Maurizio Longo, i chirurghi Stefano Nicoli e Luca Formaggini. Grazie a loro il leone Leonardo potrà tornare presto in forma.