Trump: chiede la collaborazione di tutti per il bene comune, ma il muro resta

Nel discorso al Congresso, Donald Trump ha tenuto un tono bipartisan chiedendo ai democratici di fare altrettanto. Ha sottolineato i successi della sua amministrazione e la scelta di "tolleranza zero" per quanto riguarda l'immigrazione.

Trump: chiede la collaborazione di tutti per il bene comune, ma il muro resta

Dobbiamo rifiutare la politica della vendetta, della resistenza e della rappresaglia, ed abbracciare la sconfinata potenzialità della collaborazione, del compromesso e del bene comune“, lo ha affermato in modo convinto Donald Trump, nel discorso al Congresso tenuto la scorsa notte.

Ai democratici il Presidente americano ha chiesto un’apertura bipartisan. Le “guerre folli” di chi fa inchieste di parte, definite ridicole da Trump, intralciano il successo economico del Paese. E’ chiaro il riferimento all’inchiesta di Robert Mueller, procuratore speciale, e alle possibili inchieste della Camera a guida democratica, che vorrebbero verificare il suo operato.

Apertura sì, ma il muro resta

Donald Trump è sicuro che “i muri funzionano ed i muri salvano le vite“: con queste parole ha cercato di convincere il Congresso, e in modo particolare l’opposizione democratica, visto che il finanziamento del muro richiede un fondo per 5.7 miliardi di dollari. Non ci sarà una possibilità diversa: il Presidente ha affermato che comunque farà costruire il muro e sarà “una barriera intelligente, strategica di alluminio“.

Il discorso di Trump è poi entrato nel vivo del tema immigrazione sul confine meridionale del Paese, difendendo la sua politica di “tolleranza zero” come dovere morale nei confronti dell’immigrazione illegale che provoca una crisi per i lavoratori americani. Tra lavoratori americani e classe politica americana c’è divisione, ha affermato il Presidente: “I politici ricchi ed i loro finanziatori spingono per i confini aperti mentre vivono dietro ai loro muri, cancelli protetti da guardie“.

Il 27 e 28 febbraio, il Presidente Usa incontrerà, in Vietnam, Kim Jong Un: lo ha annunciato nel corso del discorso sottolineando lo “sforzo per la pace nella penisola coreana” da parte della diplomazia americana. Quindi Trump ha elencato i successi già ottenuti: gli ostaggi tornati a casa, i test nucleari e il lancio dei missili fermi. 

I congressisti repubblicani gridavano scandendo le lettere “U-S-A” mentre Trump faceva il discorso sullo stato dell’Unione. “L’America vince ogni giorno, lo stato dell’Unione è forte“, ha sottolineato ancora il Presidente americano portando a dimostrazione i successi economici e il potente esercito.

Concludendo il discorso, ha invitato i democratici ad accogliere una politica bipartisan per interrompere, insieme, “decenni di stallo politico”, perché la vittoria americana non sia di un partito, “ma di tutto il Paese“. Per questo, ha assicurato che l’agenda del prossimo anno sarà “per il popolo americano“: porrà attenzione al lavoro, al commercio, alle infrastrutture, al controllo dei prezzi dei farmaci e all’immigrazione. Per fare tutto questo è necessario “scegliere tra grandezza o impasse, risultati o resistenza, visione o vendetta, progressi incredibili o insensata distruzione” e, concludendo, ha invitato tutti a “scegliere la grandezza“.

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