Terremoto in Albania: tra le vittime i corpi di una madre ed i suoi tre figli abbracciati

Sale purtroppo il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito l'Albania lo scorso martedì. I vigili del fuoco italiani hanno infatti estratto dalle macerie i corpi di una madre e dei suoi tre figli abbracciati.

Terremoto in Albania: tra le vittime i corpi di una madre ed i suoi tre figli abbracciati

È di queste ore la notizia che altri corpi privi di vita sono stati estratti dai vigili del fuoco italiani che stanno cooperando insieme agli operatori albanesi nel terremoto che ha colpito lo scorso martedì l’Albania. Si tratta dei corpi di una madre con i suoi tre figli abbracciati a letto, morti nel crollo della loro abitazione a Durazzo.

La donna era moglie del 40enne Berti Lala. I bambini era due gemelli di un anno e mezzo ed un altro bambino di 7 anni. Il bilancio è quindi salito a 49 vittime accertate. La palazzina dove vivevano è collassata completamente. Questa storia sta commuovendo tutta l’Albania. Pare che altri congiunti della famiglia Lala (una delle sorelle di Berti Lala, la loro madre di 79 anni, e un nipote) siano rimaste vittime di questo terremoto, mentre un altro nipote di Lala è riuscito a salvarsi grazie alla lavatrice che lo ha protetto durante il terremoto.

Questa palazzina sorgeva in una zona paludosa bonificata. I vigili del fuoco italiani, impegnati nelle operazioni di recupero dei dispersi, stanno ora procedendo alla messa in sicurezza e alla bonifica dei siti colpiti dal sistema.

Intanto continuano anche le scosse: 500 finora sono quelle registrate. Questo è il terremoto più devastante che ha colpito l’Albania e che ha mietuto tante vittime. L’ultimo terremoto risale al 1979 con 40 vittime accertate. Il ministro della Difesa albanese ha precisato che continua a scavarsi in un albergo di Durazzo, dove si sospetta che possa esserci ancora un’altra vittima.

Nelle operazioni sono impegnati, come detto, 175 vigili del fuoco italiani delle squadre Usar (Urban Search And Rescue), specializzati nella ricerca sotto le macerie. Gli stessi uomini che hanno lavorato per il terremoto di Rigopiano e nel crollo del ponte Morandi. L’Albania sta vivendo giorni veramente duri e devastanti che hanno spezzato per sempre la vita di poveri innocenti. 

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