I percettori del reddito o delle devono fare i conti con un’importante scadenza prevista per il termine del mese corrente, al fine di continuare a ricevere da parte dell’Inps le ricariche delle proprie card senza interruzioni o ritardi. Si tratta dell’invio dei modelli RdC-Com o RdP-Com estesi, che riguardano la comunicazione dei redditi presunti per l’anno in corso.
La scadenza è quindi fondamentale e si accompagna a quella della presentazione dell’ISEE 2020. Anche quest’ultimo deve essere presentato all’Inps entro il 31/01 al fine di garantire la continuità nei pagamenti degli assegni di cittadinanza. Coloro che effettueranno l’invio dopo tale data non perderanno comunque il diritto al sostegno, ma vedranno slittare i pagamenti rispetto a quanto non sarebbe avvenuto rispettando le scadenze ordinarie imposte dall’Inps.
Reddito di cittadinanza: a cosa serve e come funziona l’invio del modello RdC Com esteso
Entrando nel merito dell’adempimento, con il modello Sr181 (noto anche come RdC – Com esteso) si comunica qualsiasi variazione lavorativa avvenuta nei 30 giorni, in caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente, autonoma o di impresa, mentre si percepiscono il reddito o la pensione di cittadinanza. Va inoltre comunicato entro i 15 giorni successivi di ogni trimestre il reddito lordo in base al principio di cassa dei lavoratori autonomi o degli esercenti.
Entro 15 giorni devono inoltre essere indicate le variazioni del patrimonio immobiliare. In tal senso, ricordiamo il limite dei 30 mila euro (esclusa la casa di abitazione), oltre alle variazioni del patrimonio mobiliare. Allo stesso tempo, vanno dichiarate le dimissioni volontarie di uno o più persone che compongono il nucleo familiare. Infine, con la stessa tempistica devono essere indicati anche eventuali acquisti di motoveicoli o autoveicoli che fanno perdere il diritto alla percezione della misura di welfare.
Il modello RdC e PdC Com esteso può essere compilato in autonomia tramite il servizio online dell’Inps, avendo a disposizione il proprio codice PIN. In alternativa ci si può appoggiare al proprio CAF o patronato di fiducia, che provvederà alla compilazione e all’invio per conto del richiedente.