Il reddito di cittadinanza spetta a cittadini italiani o stranieri. Per entrambi vale il criterio della residenza in Italia da almeno dieci anni di cui, almeno gli ultimi due, continuativi. Per ricevere il sussidio bisogna partire dal valore del proprio ISEE che deve essere inferiore ai 9360 euro l’anno.
Questo non è l’unico requisito; sono stati messi, infatti, molti paletti per cercare di evitare che i soldi vadano a chi non ne ha diritto.
I requisiti
Oltre all’ISEE, ci sono anche delle soglie di reddito familiare che non vanno superate, tale tetto è di 6000 Euro per un single, ma se si vive in affitto il limite è innalzato a 9360 euro ed è ancora più alto per nuclei con più componenti.
Esclusa la prima casa di proprietà, nessun componente del nucleo familiare deve possedere altri immobili di valore castale superiore a 30 mila euro. Anche al cosidetto patrimonio mobiliare, cioè conti in banca, libretti di deposito o titoli ci sono dei limiti: non si potranno avere, nel caso di un single, più di 6 mila euro. Il tetto è innalzato sino ad un massimo di 10 mila euro per un nucleo composto da più persone e può essere ulteriormente sfiorato in casi particolari come la presenza in famiglia di disabili.
Non ha diritto al reddito anche chi possiede una barca, ma nemmeno chi ha comprato una macchina nuova nei sei mesi precedenti la richiesta o, nei due anni precedenti nel caso di un’auto o una moto di media cilindrata.
Il reddito di cittadinanza, per chi vive in prima casa di proprietà, single, sarà al massimo di 500 euro al mese, 780 euro con casa in affitto. Per una famiglia con figli, che vive in prima casa di proprietà sarà di 1050 euro, 1330 euro con casa in affitto. La durata del sussidio è di 18 mesi, ma potrà essere rinnovato. La platea attesa è di poco meno di 5 milioni di persone. Pene severe per chi cerca di presentare documentazione falsa per ottenere l’assegno, la violazione può essere punita con il carcere da due a sei anni.