Reddito e pensioni di cittadinanza: presentate 1,5 milioni di domande, con assegno medio di 482 euro

L’Inps diffonde i nuovi dati aggiornati ad ottobre riguardanti il reddito e le pensioni di cittadinanza. Quasi un milione di domande accolte, ma ci sono anche molti respingimenti.

Reddito e pensioni di cittadinanza: presentate 1,5 milioni di domande, con assegno medio di 482 euro

Arrivano nuovi aggiornamenti in merito al reddito e alle pensioni di cittadinanza da parte dell’Istituto pubblico di previdenza. Secondo quanto indicato all’interno di un report diffuso nella giornata di ieri, le prestazioni erogate in favore delle famiglie sono arrivate molto vicino al milione di unità (raggiungendo quota 982 mila). Si tratta peraltro di un dato in corso di aggiornamento, visto che attualmente sarebbero già in lavorazione ulteriori 126 mila richieste.

Il dato appare certamente importante, perché rivela un forte interesse da parte della popolazione nei confronti del nuovo strumento di welfare. Le domande inviate sinora in totale risultano circa un milione e mezzo, contro il 65% di pratiche considerate come idonee dall’Inps. Rispetto al totale, circa l’8% delle pratiche è ancora in fase di gestione, mentre il 27% risultano respinte per mancanza di requisiti o per documentazione insufficiente.

Piuttosto limitata è invece la cerchia di coloro che hanno perso il diritto alla ricezione del reddito o delle pensioni di cittadinanza dall’avvio dell’operazione. Si tratta di circa 39 mila famiglie che hanno visto decadere la pratica per un incremento dei redditi, per la variazione del nucleo familiare o per rinuncia (in quest’ultimo caso rientra appena il 5% delle richieste). Dal punto di vista delle prestazioni, gli assegni versati nei confronti dei beneficiari sono stimati attorno ai 480-500 euro al mese (l’assegno medio corrisponde a 482 euro).

Le risorse spese per il reddito e le pensioni di cittadinanza

Per quanto concerne l’impegno delle casse pubbliche in favore del reddito e delle pensioni di cittadinanza, a partire dall’avvio del provvedimento e fino allo scorso mese sono stati impiegati circa 2,4 miliardi di euro. La cifra risulta più bassa delle attese, mentre le stime sul costo complessivo entro la fine del 2019 portano a costi comunque inferiori ai 4 miliardi di euro.

Il riscontro è importante perché permette di consolidare la certezza di una spesa inferiore rispetto ai fondi accantonati sulla base delle precedenti stime del governo. In questo modo, il risparmio utile per la prossima legge di bilancio sarà comunque ampiamente superiore a 1,5 miliardi di euro.

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