Reddito e pensioni di cittadinanza: per 100 mila famiglie stop al sussidio, ecco il perché

Sono all’incirca 100.000 le famiglie che si vedranno sospendere il pagamento del reddito o della pensione di cittadinanza per via degli aggiornamenti legislativi. Per lo Stato si profila un risparmio da circa 2 miliardi di euro.

Reddito e pensioni di cittadinanza: per 100 mila famiglie stop al sussidio, ecco il perché

Gli ultimi aggiornamenti in merito al reddito e alle pensioni di cittadinanza evidenziano il possibile stop all’erogazione dell’assegno mensile per circa 100 mila famiglie, che si vedranno interrompere il pagamento già a partire da novembre 2019. Secondo le stime, ad essere coinvolto sarà circa il 10% dei nuclei beneficiari.

Il motivo della sospensione riguarda il mancato invio presso l’Inps della documentazione integrativa, richiesta da parte dell’Istituto attraverso un sms di avviso partito nelle scorse settimane. Ad imporre l’aggiornamento è il cambiamento legislativo avvenuto con l’introduzione di nuovi requisiti. Così, ai beneficiari che hanno inviato le domande di accesso prima del cambio di passo viene ora richiesto di ottemperare alle disposizioni più recenti.

Per farlo bisogna sottoscrivere e presentare una dichiarazione con precise caratteristiche. All’interno i richiedenti devono sottolineare di non risultare soggetti a misure cautelari o a condanne definitive nell’ultimo decennio. Oltre a ciò, nel nucleo familiare non devono risultare disoccupati per  dimissioni volontarie, mentre gli extracomunitari dovranno produrre una certificazione rilasciata dallo Stato estero a conferma della composizione del nucleo familiare e degli altri requisiti.

Le stime aggiornate sulle pratiche inviate all’Inps per la conferma del reddito o della pensione di cittadinanza

In merito alle richieste di aggiornamento, l’Inps ha quindi stimato che fino allo scorso 21 ottobre 2019 (il termine ultimo per non incorrere in sospensioni) hanno provveduto a fornire una risposta all’incirca l’80% delle famiglie coinvolte. Restano però un 20% di richieste ancora senza un riscontro valido. Proprio quest’ultime dovrebbero far scattare per i relativi intestatari la sospensione al pagamento del reddito o della pensione di cittadinanza.

La principale conseguenza si manifesta sul numero dei percettori del nuovo sussidio di welfare. Quest’ultimi calano a 850 mila (i calcoli governativi in fase iniziale prospettavano il coinvolgimento di 1,2 milioni di famiglie). Allo stesso tempo, bisogna evidenziare che di pari passo cambiano anche le stime di risparmio rispetto alle coperture stanziate inizialmente. Su quest’ultime si dovrebbe infatti realizzare un avanzo di 2 miliardi di euro.

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