Reddito e pensioni di cittadinanza: da oggi scatta la sospensione per chi non integra la pratica

Prende forma oggi 21 ottobre 2019 la sospensione dell’assegno legato al reddito di cittadinanza per coloro che non hanno fornito le integrazioni richieste dell’Inps. Ecco come rimediare subito.

Reddito e pensioni di cittadinanza: da oggi scatta la sospensione per chi non integra la pratica

A partire da oggi scattano le sospensioni nelle erogazioni degli assegni relativi al reddito o alla pensione di cittadinanza per i beneficiari che non hanno risposto in tempo utile agli sms inviati nelle scorse settimane da parte dell’Inps. Si tratta di un passaggio dovuto all’aggiornamento normativo del procedimento destinato a tutti i soggetti che avevano fatto richiesta del sussidio nella fase iniziale.

La pratica integrativa (con l’invio della documentazione richiesta) doveva pervenire all’Inps proprio entro il 21 ottobre 2019 e riguardava in particolare tutte le pratiche inviate antecedentemente al primo giorno di aprile dell’anno corrente (visto che successivamente l’Istituto pubblico di previdenza ha aggiornato i moduli alle ultime evidenze di legge).

Nella pratica, ai percettori del sussidio che attualmente non risultano in regola viene richiesta una autocertificazione con la quale si conferma la mancata sottoposizione a misure di cautela personale e la contemporanea mancanza di condanne definitive avvenute nell’ultimo decennio. Questi due criteri sono infatti considerati come indispensabili per poter continuare a beneficiare del nuovo sussidio di welfare.

Assegni di cittadinanza: nonostante lo stop dell’assegno resta ancora possibile inviare l’integrazione

Per coloro che non hanno provveduto all’invio della documentazione in tempo utile, prenderà luogo lo stop dell’assegno. Ma resta ancora possibile procedere all’invio dei documenti, visto che in caso di inadempienza non prende luogo la revoca del beneficio, ma solo la sua sospensione. Di fatto, il pagamento del reddito o della pensione di cittadinanza va in stand-by in attesa che il cittadino fornisca la necessaria documentazione integrativa.

La pratica può essere assolta in autonomia collegandosi direttamente con il sito dell’Inps, a patto di disporre del codice PIN o di un altro strumento di autenticazione (es. lo Spid) per l’accesso alla propria area riservata. In alternativa, è possibile procedere tramite i servizi di assistenza forniti da un patronato, oppure recandosi direttamente presso la sede dell’Inps.

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