Reddito e pensioni di cittadinanza 2020: controlli intensificati e non solo sull’Isee

Nei primi mesi del 2020 partono nuovi controlli a tappeto sui percettori del reddito e delle pensioni di cittadinanza. Coinvolti anche i Comuni: ecco come si cerca di stanare i furbetti.

Reddito e pensioni di cittadinanza 2020: controlli intensificati e non solo sull’Isee

Diventano più stringenti i controlli sui furbetti del reddito e delle pensioni di cittadinanza, con un allargamento degli enti deputati a verificare le posizioni più a rischio ed a segnalare chi approfitta del nuovo meccanismo di welfare. A partire dai primi mesi dell’anno l’attività di verifica già effettuata dall’Inps sarà infatti potenziata da quella dei Comuni, che sono chiamati ad intervenire con le proprie banche dati.

L’idea di fondo è quella di effettuare verifiche ancora più attente e circostanziate, incrociando i dati provenienti dall’Isee e dai conti correnti con quelli relativi alla residenza dei richiedenti. Proprio in questo senso i database dei Comuni di residenza potrebbero risultare particolarmente efficaci per far emergere situazioni che a prima vista potrebbero sembrare regolari.

L’incrocio delle informazioni riguarderà in particolare il modello Isee e la residenza. Secondo le ultime proiezioni, gli apparati amministrativi locali dovrebbero arrivare a verificare almeno il 5% delle famiglie che risultano inserite attivamente nel circuito di tutela del reddito o della pensione di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza 2020: entro ottobre i Comuni presenteranno i risultati dei propri controlli

Dal punto di vista operativo, i Comuni sono chiamati a procedere sulla base di quanto previsto dalla nota del Ministero del Lavoro (numero di protocollo 8156 del 2019), la quale fa riferimento al quadro di accordo dell’ultima conferenza Stato – Regioni. Gli enti locali sono quindi chiamati ad effettuare le verifiche del caso e ad inviare le risultanze direttamente nella piattaforma informatica di gestione dei dati relativi ai patti per l’inclusione sociale (GePi).

I controlli potranno essere di due diverse tipologie. La prima riguarda tutti i dati relativi all’effettiva residenza e al soggiorno della famiglia beneficiaria. La seconda tipologia riguarda invece gli elementi forniti tramite l’Isee 2020 ed i conti correnti. L’obiettivo finale resta quello di garantire l’erogazione dei benefici assistenziali in favore di coloro che ne hanno realmente bisogno.

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