Reddito di cittadinanza: il ricevente tipo è single ed in età matura

I numeri e le elaborazioni dei dati riguardanti le domande di accesso al reddito di cittadinanza hanno reso possibile costruire un identikit riguardante coloro che ottengono mediamente l’accesso al nuovo assegno di welfare.

Reddito di cittadinanza: il ricevente tipo è single ed in età matura

Le domande di accesso al reddito e alle pensioni di cittadinanza (al via, queste ultime, dal 6 Marzo) inviate all’Inps hanno già raggiunto la soglia delle 1,34 milioni di unità, a conferma che l’interesse per la misura da parte dei cittadini è stato importante. Ma questa base di dati permette anche un interessante fact checking in merito a come si sono distribuite tali richieste ed a quale sia l’identikit delle persone che mediamente fanno ricorso al nuovo meccanismo di welfare.

Cominciamo con il dire che sul totale appena suggerito le domande accolte risultano circa 737 mila in merito al reddito di cittadinanza e 103 mila per la pensione di cittadinanza (per una somma complessiva di circa 840 mila accoglimenti). Il dato risale allo scorso 20/06 e risulta l’ultima stima certa comunicata dall’Inps al riguardo.

Dal punto di vista strettamente anagrafico, a prevalere nelle statistiche sono le fasce di età medio-alte, con una forte caratterizzazione dei dati per coloro che hanno tra i 40 ed i 67 anni (dopo i quali per molti entrano evidentemente in un funzione altre forme di tutela di carattere previdenziale). La seconda fascia di età per importanza va invece dai 25 ai 40 anni, mentre in terza posizione troviamo l’integrazione delle pensioni di cittadinanza per gli ultra 67enni. Solo alla fine emergono invece le richieste di tutela avanzata dai più giovani, compresi nella fascia che va dai 18 ai 25 anni.

Single e famiglie ristrette tra i maggiori richiedenti

Se invece si analizzano i dati dal punto di vista del nucleo familiare emerge che la maggior parte delle domande riguardanti il reddito di cittadinanza è riferibile a single, oppure a gruppi familiari composti da due o tre persone. Le famiglie numerose (composte da quattro o più persone) appaiono risibili rispetto al totale complessivo. In più di 400mila nuclei familiari sono invece presenti persone minorenni o inabili.

Infine, risulta marginale la presenza di nuclei familiari extracomunitari o anche comunitari non italiani. Questo elemento è probabilmente attribuibile ai rigidi vincoli di ingresso in tal senso. Si pensi ad esempio al requisito di residenza decennale di effettiva residenza in Italia (parametro del quale gli ultimi due anni devono risultare continuativi).

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