Reddito di cittadinanza, ecco la svolta: coinvolto più di 1 milione di famiglie, importo medio stimato a 484 euro

Dall’Inps arrivano i nuovi dati relativi agli assegni pagati per il reddito e le pensioni di cittadinanza: le domande accolte superano il milione di unità.

Reddito di cittadinanza, ecco la svolta: coinvolto più di 1 milione di famiglie, importo medio stimato a 484 euro

Il 2019 si chiude con un dato importante rispetto al reddito e alle pensioni di cittadinanza. Nel corso di quest’anno, l’Inps ha infatti accolto più di un milione di richieste d’accesso. Per la precisione, le domande che hanno ricevuto il via libera alla fine di novembre sono state 1.066.000, delle quali 51.681 decadute. Rispettivamente circa 890 mila pratiche hanno riguardato il reddito di cittadinanza, mentre altre 123 mila le pensioni di cittadinanza.

Interessanti anche le proiezioni riguardanti l’importo medio erogato per famiglia. Quest’ultimo corrisponde a circa 484 euro sul territorio nazionale, con punte che arrivano a superare i 550 euro nel sud Italia ed in particolare in Campania. L’assegno medio più basso viene invece erogato in Trentino Alto Adige, dove si ferma al di sotto dei 370 euro mensili.

Reddito e pensioni di cittadinanza: le differenze nelle erogazioni

Nell’analisi delle differenze negli importi erogati emerge anche la distanza tra reddito e pensioni di cittadinanza. La media di quest’ultima si attesta infatti attorno ai 219 euro mensili, fornendo di fatto più un’integrazione di welfare che un vero e proprio reddito. Tale risvolto è però importante, visto che si vanno ad adeguare al rialzo assegni oggettivamente bassi e spesso vicini alla cosiddetta minima Inps.

Tornando al reddito di cittadinanza, la maggior parte dei beneficiari incassa comunque tra i 400 e i 600 euro al mese. Sono appena 5.226 le famiglie che percepiscono (in virtù dei numerosi componenti del nucleo) cifre maggiori ai 1.200 euro mensili.

Se i numeri sulle erogazioni dimostrano il successo dell’operazione, ora la vera sfida per il governo consiste nel completare il meccanismo di welfare attraverso l’accompagnamento dei percettori verso il ritorno alla vita attiva. I nuovi occupati sono finora circa 18 mila, mentre a partire da settembre coloro che sono stati convocati dai centri per l’impiego sono oltre 200 mila. Ma, considerando la portata della riforma, sarà necessario ancora diverso tempo per rendere tale meccanismo efficiente.

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