Pensioni anticipate e Quota 100. Per Roventini (M5S) è uno spreco: “misura sbagliata e sessista”

Si riaccende con polemiche crescenti il dibattito pubblico sulle nuove pensioni anticipate tramite Quota 100. Se la Lega mette in dubbio il reddito di cittadinanza, dal Movimento emerge perplessità sul nuovo meccanismo di flessibilità previdenziale.

Pensioni anticipate e Quota 100. Per Roventini (M5S) è uno spreco: “misura sbagliata e sessista”

In pieno agosto torna a riaccendersi il dibattito politico sulle nuove misure di welfare e flessibilità realizzate dal governo giallo – verde. I toni continuano ad essere accesi e le dichiarazioni emergenti dalle due differenti ali dell’esecutivo dimostrano che la situazione resta tutt’altro che tranquilla. Negli scorsi giorni era infatti emersa l’intenzione da parte leghista di ripensare il reddito di cittadinanza, con un intervento di profonda verifica che andrebbe ad approfondire soprattutto i criteri di ingresso dei destinatari.

Non si è fatta attendere la replica in arrivo dal Movimento 5 Stelle, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento l’effettiva efficacia delle nuove pensioni anticipate tramite Quota 100. Il provvedimento di flessibilità che consente l’accesso all’Inps a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contribuzione sarebbe infatti discriminatorio nei confronti di molti lavoratori che non riescono a maturare i requisiti utili di accesso, oltre che poco efficace nel riavvio del turn over.

Roventini (M5S): quota 100 e flat tax sono misure superate

Per l’economista Andrea Roventini (indicato in diverse occasioni come possibile Ministro dell’Economia dal Movimento 5 Stelle) la flat tax e le nuove pensioni anticipate tramite Quota 100 sono “misure superate da almeno 30 o 40 anni”. La presa di posizione è stata ripresa dall’Agenzia di stampa Adnkronos. Il professore ha sottolineato anche come un possibile “suicidio economico” l’eventuale uscita dall’euro e l’avvio dei mini bot.

Sulla prossima legge di bilancio 2020, Roventini invita quindi al realismo, ricordando innanzitutto che gli spazi per muoversi restano ridotti sia per la necessità di disinnescare le clausole di aumento dell’Iva, sia perché è necessario confrontarsi con un debito pubblico crescente. In questo senso, sarà importante tagliare la spesa pubblica improduttiva attuando un piano di spending review.

Ma è sulle nuove pensioni tramite Quota 100 che emerge una forte differenza rispetto alle posizioni espresse dall’ala leghista. Infatti, per l’economista la misura “è uno spreco di risorse”. Da un lato perché risulta sessista, favorendo gli uomini 50enni del Nord Italia. Dall’altro perché “non rilancia la domanda” di lavoro, non portandoa una sostituzione tra lavoratori anziani e giovani, come si è fatto credere”. Infine, nel breve e lungo periodo, “va a scassare i conti pubblici”.

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