Italia: uscire dalla recessione… con la recessione!

Nonostante il fallimento (o il successo, a seconda di chi ci guadagna) delle politiche economiche ad alto contenuto di Troika che aumentano l'impatto recessivo della crisi, le ricette che si continuano a proporre sono sempre le stesse: debellare la recessione con la recessione. Perché farsi del male ulteriormente?

Italia: uscire dalla recessione… con la recessione!

La recessione fa male, per questo fa bene.

E’ uno dei mantra che il potere utilizza per giustificare scelte sempre più impopolari e chiaramente inefficaci. Dietro le spalle una Unione Europea che continua ad essere vista come positivo vincolo esterno per la correzione dei mali nazionali, ma che questi mali in realtà li sta drammaticamente amplificando, rischiando di distruggere la tenuta sociale di un popolo. Anzi: di molti popoli.

Ma forse la Grecia è ancora troppo lontana dall’Italia, oppure i greci non gridano abbastanza forte la loro sofferenza e la loro indignazione. In ogni caso il mantra di oggi suona più o meno così: “Finora le scelte politiche ed economiche di stampo europeista ci hanno fatto male, ma se continuiamo a farle tutto andrà meglio.” Volete un’altra versione? Proseguendo sulla strada sbagliata si arriverà al posto giusto. Ma giusto per chi? Per i popoli?

Per il grande capitalismo europeo e per la realizzazione di un modello di società radicalmente diverso da quello prefigurato dalle nobili Costituzioni socialdemocratiche?
Sì perché quando sembra che una logica non ci sia, magari c’é e ci spaventa troppo ammetterlo. Chissà…

Intanto veniamo a sapere da Repubblica.it che il nostro premier (Mr Euro sì: morire per Maastricht) continua imperterrito e con religiosa fiducia a ad essere convinto che bisogna proseguire sulla strada delle riforme strutturali/costituzionali e che bisogna procedere con più aggressività.

Ma un tempo i politici di sinistra non difendevano i lavoratori? Cosa li ha trasformati da “di sinistra” a “sinistri”?

Perché tutta questa…”recessione”?

Ci ritorneremo.

Intanto non perdiamoci d’animo e studiamo.

Fight the Pude.

 

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