Il Decreto Rilancio tarda ad arrivare? Le aziende intanto continuano a licenziare

Il Decreto Rilancio è in ritardo di alcuni giorni e le aziende stanno licenziando i propri dipendenti sfruttando proprio questi giorni. Ecco le conseguenze.

Il Decreto Rilancio tarda ad arrivare? Le aziende intanto continuano a licenziare

Il Decreto Rilancio, previsto dal Decreto Cura Italia, dovrebbe vietare alle aziende di licenziare persone se non per giustificato motivo oggettivo: era previsto fino al 16 maggio, ma già da sabato scorso non è più valido. Si tratta di una conseguenza del ritardo nella proposta che potrebbe portare le aziende a continuare a licenziare in queste settimane difficili per tutti dal punto di vista economico.

Su tale decreto va osservato che, se venisse approvato, le aziende non potrebbero licenziare fino al 17 agosto. Tuttavia, finché si verificano ritardi del genere, nessuno vieta loro di tagliare il personale.

Ritardo sul Decreto Rilancio: tutte le conseguenze

Tale decreto non è retroattivo. Quindi, se si perde il lavoro in questi giorni, anche l’approvazione definitiva della delibera non aiuterebbe quei lavoratori che si sono trovati disoccupati di punto in bianco. Altre problematiche riguardano la totale assenza di ammortizzatori sociali, e le casse integrazioni riguardano solo un periodo di 5 settimane, oltre le 9 previste dal decreto Cura Italia. Dopo il primo settembre, inoltre, saranno disponibili altre 4 settimane di cassa integrazione per i lavoratori. Questo significa che i datori di lavoro avranno a carico tutti i dipendenti sia se la situazione economica dovesse ristabilizzarsi, sia se invece si continuasse con i problemi economici.

Tutto questo, dunque, porterà una serie di problematiche anche perché le aziende stanno usando questa “finestra” proprio per tagliare le spese relative ai dipendenti. Ogni giorno che passa, dunque, rappresenta di fatto altre 24 ore di tempo per licenziare senza problemi. Dunque, è abbastanza chiaro che ogni giorno che passa, e non viene emanato ufficialmente il Decreto Rilancio, porterà inevitabili conseguenze in negativo.

Questo ritardo nella pubblicazione sta provocando diverse anomalie”, ha spiegato Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro. “Il buco normativo ha creato le condizioni per effettuare numerosi licenziamenti, anche perché la prospettiva di molti datori di lavoro non è certo di tornare subito al volume d’affari posseduto ante Covid”. Spiega che sarebbe stato meglio suddividere il decreto in pacchetti, pubblicando un decreto con i provvedimenti per i lavoratori subordinati e autonomi.

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