Il Bitcoin torna a far parlare di sé dopo che la criptovaluta (ritenuta spesso troppo volatile dalla finanza) torna a scambiare su quotazioni importanti rispetto alla media registrata nel periodo, riagganciando la soglia dei 5 mila dollari lo scorso 2 aprile (sebbene per un breve lasso di tempo). Il ritorno alla crescita rappresenta un fattore importante visto che negli ultimi anni in molti avevano messo in dubbio la sostenibilità dell’intero settore, dopo un periodo di volatilità molto elevata.
Per comprendere le montagne russe che hanno contraddistinto il percorso del valore del Bitcoin, basti pensare che alla fine del 2016 la criptovaluta era scambiata per poco più di 900 dollari, mentre alla fine del 2017 era arrivata a toccare quasi i 20 mila dollari, per poi realizzare un nuovo minimo vicino ai 3 mila dollari nel corso del 2018.
Il nuovo mistero riguardante il Bitcoin: un super ordine da 100 milioni di dollari
A caratterizzare l’ormai nota criptovaluta non è solo l’elevata volatilità che ne ha contraddistinto le quotazioni. Il mistero avvolge il Bitcoin fin dalla sua fondazione, visto che ancora oggi non vi sono certezze in merito alla reale identità del suo creatore (conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto).
Anche la successiva storia della criptovaluta è stata costellata da eventi curiosi e da piccoli misteri. L’ultimo in ordine di tempo riguarda un maxi ordine risalente agli scorsi giorni e presumibilmente legato al recente rialzo a doppia cifra delle quotazioni (che hanno registrato una repentina crescita del 20%).
Secondo quanto suggerito dall’Agenzia di stampa Reuters, la recente valorizzazione sarebbe dovuta ad un misterioso ordine d’acquisto di oltre 100 milioni di dollari, che è stato eseguito contemporaneamente attraverso tagli minori distribuiti su diversi noti exchange (come Coinbase, Kraken, e Bitstamp). È chiaro che un simile intervento in acquisto non poteva restare inosservato, ed anche per questo è facile comprendere perché il maxi ordine abbia influito al rialzo non solo sulle quotazioni del Bitcoin, ma anche su quelle delle altre principali criptovalute.