Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoins, è davvero Craig Wright?

Secondo alcune indagini pubblicate da Wired e Gizmodo, sembrerebbe che Satoshi Nakamoto, l'identità del creatore dei Bitcoin, possa corrispondere all'esperto di sicurezza australiano Craig Steven Wright. Tra l'altro ricercato dalla polizia locale

Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoins, è davvero Craig Wright?

Bitcoin è la moneta che, ispirata ad una logica peer to peer decentralizzata, consente di bypassare i limiti delle legislazioni nazionali e di sottrarsi al controllo delle varie banche, sia private che pubbliche. Secondo le inchieste “gemelle” di Wired e Gizmodo l’identità del creatore della criptomoneta per eccellenza sarebbe finalmente svelata e apparterrebbe a Craig Steven Wright, 44 enne esperto di sicurezza australiano.

All’inizio si era pensato che Satoshi Nakamoto, il nome adottato per rappresentare il creatore di bitcoin, fosse un nome collettivo (es. Luther Blisset o Anonymous) ma, poi, si è iniziato a pensare che, dietro tale nickname, potesse celarsi una persona ed è iniziata la caccia alla sua identità, con diverse cantonate annoverate nel corso degli anni. All’inizio, tra le persone accreditate di essere Satoshi Nakamoto, abbiamo trovato il crittologo irlandese Michael Clear e, di seguito, Vili Lehdonvirta, sviluppatore finlandese di giochi. Poi è stata la volta di ed McCaleb, supposto ideatore di una delle prime piattaforme di scambio per criptomonete (MT. Gox) e, infine, in un’inchiesta pubblicata su Newsweek, si era parlato di un 64 statunitense di origini giapponesi, tal Dorian Satoshi Nakamoto che, tuttavia, aveva smentito ogni coinvolgimento.

Ora è la volta di Gizmodo e Wired che affastellano una serie di indizi mica da poco sul conto di Craig Steven Wright.

Partiamo dai blog: già a partire dal 2008, Wright avrebbe pubblicato sul suo blog dei riferimenti ai meccanismi tipici di funzionamento di una criptomoneta sullo stile di bitcoin (il riferimento potrebbe essere stato aggiunto dopo). Un post, poi rimosso, del 10 gennaio 2009 farebbe riferimento al lancio, nei giorni successivi, della versione beta di bitcoin che “verrà provata finché funziona” (medesima perplessità).

Capitolo mail. La misteriosa gola profonda che avrebbe contattato Gizmodo avrebbe sostenuto d’aver hackerato la webmail di Satoshi Nakamoto e di avere le prove che, già dal 2008 e in varie circostanze, Wright sosteneva di essere Nakamoto o di aver comunque partecipato alla creazione della celebre criptomoneta. In tal senso i sospetti potrebbero indirizzarsi sull’amico americano di Wright, Dave Kleiman, esperto di informatica forense e genio della tecnologia che, pur morto in povertà nel 2013, avrebbe detto a Wright “Craig, penso che tu sia pazzo…ma credo in quello che stiamo provando a fare”. 

Non meno importanti sono, poi, alcuni dettagli che emergerebbero dal cv Linkedin in cui quest’eclettico australiano si definirebbe chief executive officer della società DeMorgan Limited specializzata in servizi di “Next generation banking” (in realtà la DeMorgan lo ha annoverato come semplice esperto di sicurezza e, con tale qualifica, avrebbe lavorato qualche anno prima anche presso la Charles Sturt University ).

In sintesi, Gizmodo e Wired asseriscono che il creatore della cibermoneta Bitcoin sia il 44 enne australiano Craig Steven Wright. Non si sa con certezza se ciò sia vero, se sia un tentativo di depistaggio, o un meccanismo innescato malamente (la polizia è andata a far visita al suo domicilio, non trovandolo) dallo stesso Wright per farsi pubblicità (e magari far lievitare il suo fondo di bitcoin personale). Fatto sta che di sicuro quella offerta dai due periodici di cui sopra è una costruzione che regge bene, anche troppo.

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