Napoli, l’autista ANM aggredito con la bottiglia non era in ritardo

Nella serata di sabato scorso, un autista è stato aggredito con una bottiglia di vetro a Napoli perché, secondo l'aggressore, l'autobus era in ritardo. Ma ANM smentisce: "Nessun ritardo, solo violenza gratuita".

Napoli, l’autista ANM aggredito con la bottiglia non era in ritardo

L’aggressione all’autista ANM avvenuta in corrispondenza di piazzale Tecchio (Napoli) nella serata di sabato 11 giugno ha lasciato pesanti strascichi, sia nell’opinione pubblica partenopea, sia nella sensibilità degli stessi conducenti di autobus del capoluogo campano.

Oggi è stata infatti indetta una protesta silenziosa da parte degli autisti di Napoli: fiocchi rossi sono spuntati sui mezzi pubblici per protestare contro le violenze crescenti, che vedono proprio nei conducenti dei bus ANM i bersagli più frequenti.

Ma se dapprima era stata diffusa la notizia che l’aggressore avrebbe agito con violenza a causa di un ritardo da parte dell’autobus, nelle ultime ore l’Azienda Napoletana Mobilità ha categoricamente smentito questa versione, affermando invece che si sia trattato di un atto di violenza inaudita totalmente gratuito.

L’episodio non è da attribuirsri ad alcun ritardo del servizio – ha infatti specificato ANM mediante una nota ufficiale pubblicata su Facebooksulla linea in questione era stata regolarmente effettuata la corsa programmata alle ore 21:30, mentre la successiva sarebbe partita regolarmente alle ore 22:00″.

ANM ha quindi declinato ogni responsabilità in merito all’accaduto, privando l’aggressore dell’autista di qualsivoglia alibi, ed etichettando il tutto come “il gesto folle di uno sconsiderato“. All’interno dello stesso comunicato, l’azienda ha reso noto di avere già provveduto a rafforzare la sicurezza negli autobus a Napoli, con l’implementazione di telecamere e cabine antiaggressione.

Nel frattempo Alberto Ramaglia, Amministratore Unico di ANM, ha fatto personalmente visita all’autista aggredito in ospedale, testimoniandogli in questo modo la sua vicinanza nell’usuale impegno pubblico-relazionale (inderogabile quando avvengono fatti di questa gravità). A margine della visita, Ramaglia ha spiegato alla stampa che: “Abbiamo disposto di rafforzare il presidio di sorveglianza anche presso i capolinea dei bus“.

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