Napoli, oggi nastro rosso su autobus ANM contro le violenze sui conducenti

Gli autisti di Napoli dicono "basta": i conducenti degli autobus ANM oggi viaggiano con un nastro rosso esposto sui mezzi pubblici, per protestare contro le crescenti violenze ai loro danni.

Napoli, oggi nastro rosso su autobus ANM contro le violenze sui conducenti

Gli autisti di autobus di Napoli dicono “basta“: basta alle violenze gratuite ed ingiustificate, basta alle aggressioni per futuli motivi; basta al rischio di trovarsi la testa fracassata dal delinquente di turno – non di rado minorenne – che ha voglia di farsi grande davanti agli amici con una spranga o un coltello.

Basta essere vittime designate di un gioco fattosi sempre più perverso e cruento, quella sorta di “caccia all’autista” che negli ultimi tempi sta imperversando a Napoli, una situazione vissuta dapprima in sordina ma fattasi via via sempre più insostenibile.

Perché fare il conducente di autobus nel capoluogo partenopeo, oggi, non è certo uno dei lavori più sicuri che si possano trovare in giro. E per urlare a tutta l’Italia il proprio “no” alla violenza, per denunciare la situazione che li vede coinvolti in qualità di vittime prestabilite dai gruppi di delinquenti, oggi gli autisti ANM stanno protestando in maniera pacifica con un gesto simbolico.

Fiocchi rossi messi bene in evidenza stamattina sui mezzi pubblici, sono il metodo scelto dai conducenti dei bus di Napoli per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla situazione attuale. A dare la notizia dell’iniziativa, ed a spiegarla, è stato il portavoce dell’Unione Sindacale di Base Adolfo Vallini.

Stamattina i bus dell’ANM circoleranno per le strade di Napoli con esposto un nastro rosso, per denunciare le continue aggressioni e violenze cui conducenti dei bus e delle stazioni sono vittime” ha spiegato Vallini.

Ed in uno scenario del genere non poteva mancare un’allusione diretta alla recentissima aggressione di Vincenzo Ezio Lucchese, il conducente al quale un passeggero ha rotto una bottiglia di vetro in testa – provocandogli gravi lesioni – solamente perché l’autobus era in ritardo.

Molte volte si paga sulla propria pelle, col proprio sangue, politiche di mobilità aziendali sbagliate, miopi, rispetto alla domanda dei cittadini” ha poi concluso Adolfo Vallini. L’obiettivo dell’iniziativa è chiaro: trovare una soluzione al problema prima che la situazione degeneri completamente, ed avvenga l’irreparabile.

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