Euromediashop sparisce da Internet dopo aver venduto la PlayStation 5 a basso prezzo: centinaia di utenti truffati

Il sito "Euromediashop" scompare dal web dopo aver incassato i soldi degli utenti su delle PlayStation 5 vendute a basso prezzo. Ora c'è il problema dei rimborsi, ma in merito interviene l'associazione Codici.

Euromediashop sparisce da Internet dopo aver venduto la PlayStation 5 a basso prezzo: centinaia di utenti truffati

Sono da giorni che sui social si parla di questo fantomatico “Euromediashop” che avrebbe garantito l’acquisto della PlayStation 5 a un prezzo addirittura inferiore a quello di base annunciato da Sony (di 499 euro per la standard e 399 euro per la digital).

Un prezzo assolutamente strano dal momento che a oggi, 11 dicembre 2010, le PlayStation 5 (sia la versione standard che digital) sono praticamente introvabili ed i pochi pezzi disponibili sono quelli dei privati su “eBay”, che vendono la loro console usata a una cifra superiore ai 1.000 euro.

La truffa di “Euromediashop”

A loro va dato il “merito” di aver usato una campagna di marketing aggressiva, distribuendo addirittura volantini per la città di Milano e facendo passare alcuni furgoncini con sopra scritto il prezzo della PlayStation 5 e dell’ultimo iPhone, entrambi ovviamente ampiamente scontati. Sulla loro pagina Facebook si è letta anche una recensione positiva, da parte di un certo Luca, che avrebbe ringraziato il sito per aver ricevuto la console in maniera molto rapida. Qualche ora dopo, si viene a scoprire che si tratta di una recensione comprata su un gruppo Telegram, come confermato dal diretto interessato in un messaggio privato rilasciato a un utente di FB.

Il caso ha fatto immediatamente il giro del web, inducendo addirittura Sony Italia a rilasciare un brevissimo comunicato in cui smentisce di aver avuto contratti con i ragazzi di “Euromediashop“: “Sony Interactive Entertainment Italia non lavora con questo retailer e non può confermare questa promozione”.

In seguito ai numerosi messaggi giunti dagli acquirenti e non, il sito con un comunicato su Facebook si è messo sulla difensiva recitando, in una maniera abbastanza credibile, la parte degli offesi: “L’azienda al fine di tutelarsi ha dovuto prendere precauzioni rivolgendosi alle autorità di competenza sporgendo denuncia per le minacce, insulti e diffamazioni segnalando tutti gli utenti e i numeri di telefono dai quali sono arrivati. Invitiamo perciò di non infangare il nome dell’azienda senza alcun motivo”.

Per giorni, sia a telefono che in questo comunicato sui social, hanno annunciato di aver già consegnato delle console, che si troverebbero nella loro sede ubicata in via Enrico Fermi a Brindisi. Tuttavia il loro magazzino, come dimostrano alcune immagini facilmente reperibili sul sito Google Maps, sembra essere abbandonato da tempo e anche la piccola targa è stata rimossa.

La chiusura del sito web

Senza lasciare neanche un misero comunicato nella giornata del 10 dicembre il sito di “Euromediashop” è stato chiuso, compresa la loro pagina di Facebook. E, secondo molte fonti, se si provasse a chiamare al numero verde, non si riceverebbe alcuna risposta.

Infatti, collegandoci al loro sito, uscirebbe solamente una nota: “Gentili Clienti, a causa dell’esaurimento della merce a magazzino, le vendite online sono momentaneamente interrotte. Ci scusiamo per il disagio. Rimaniamo a disposizione all’indirizzo [email protected] o al numero di assistenza”.

Secondo il sito “DDay” la chiusura sarebbe avvenuta di loro spontanea volontà siccome “non risulta, al momento, che nessuno abbia mai ricevuto nulla dal sito e non ci risulta nemmeno che la sparizione del titolare e del sito siano dovuto ad una azione delle Forze dell’Ordine“.

Il problema dei rimborsi

Non si conosce precisamente il numero delle persone che sarebbero cascate in questa truffa, ma gli utenti che avrebbero acquistato la PS5 sul sito dovrebbero superare ampiamente i 100 clienti che chiedono un rimborso. Al momento la situazione su questo fronte pare abbastanza ingarbugliata poiché il sito non permetteva l’acquisto tramite PayPal, poiché sempre secondo il proprietario a DDay “il guadagno sugli articoli è talmente misero che non si riesce a pagare il 7% di commissioni a PayPal. Non ci sarebbe più guadagno, a quel punto tanto vale non aprire neppure una attività”.

A provare a dare una mano alle vittime di questa truffa è l’associazione Codici (Centro per i Diritti del Cittadino) che ha deciso di dare assistenza. Per ricevere la loro assistenza basta contattarli collegandosi al sito web, in cui hanno deciso di fare assistenza legale attraverso una class action.

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