Crollo Ponte, arrivano le scuse di Autostrade per mancata vicinanza alla città, ma nessuna ammissione di responsabilità

Nel giorno dei funerali delle vittime del drammatico crollo del Ponte Morandi a Genova, arrivano le prime scuse dei vertici della concessionaria Autostrade per l'Italia: ecco i dettagli.

Crollo Ponte, arrivano le scuse di Autostrade per mancata vicinanza alla città, ma nessuna ammissione di responsabilità

Nel giorno dei funerali di parte delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova, a causa forse del cedimento di uno strallo che lo sosteneva, arrivano le prime parole da parte dei massimi vertici della concessionaria Autostrade per l’Italia che, nel corso della conferenza stampa tenuta nelle scorse ore, hanno chiarito numerosi punti. 

Mentre il drammatico bilancio delle vittime è aumentato a 43 – nel corso delle ultime ore è stato ritrovato il corpo dell’ultimo dei dispersi, il giovane Mirko Vicini di 31 anni, dipendente trimestrale assunto da qualche settimana dall’Amiu, e purtroppo deceduto uno dei feriti – i vertici della concessionaria Autostrade per l’Italia, finalmente, si palesano per dar voce al cordoglio per le vittime e la città ligure, ma anche per comunicare le loro intenzioni. 

Nessuna ammissione di responsabilità

Sono stati tanti i temi toccati dai vertici di Autostrade per l’Italia – presenti in conferenza stampa nelle persone dell’amministratore delegato, ing. Giovanni Castelluci, e in quella del Presidente Fabio Cerchiai – primo fra tutti il cordoglio per le vittime, per i familiari delle vittime, per gli sfollati – più di 600 persone hanno dovuto lasciare le case sottostanti il ponte a causa di possibili crolli – e per tutta l’intera comunità genovese, che a vario titolo e misura è rimasta colpita e danneggiata dall’incredibile crollo del ponte Morandi, causando uno squarcio nel cuore di tutti. 

Non siamo stati capaci di far sentire la nostra vicinanza alla città” – ammette l’ing. Castellucci, che prosegue – “e mi scuso profondamente“. Scuse però che non hanno nulla a che vedere con l’ammissione di responsabilità per il crollo del ponte, nessuna negligenza quindi per la manutenzione sul quel ponte. Le relazioni in loro possesso davano per buono lo stato di salute della struttura, risalente agli anni ’60. 

Dopo il momento del cordoglio, Castellucci ha dichiarato che la società è disponibile a costruire un nuovo ponte in acciaio in 8 mesi, con uno stanziamento immediato di mezzo miliardo di euro, a cui si aggiungeranno svariati milioni di euro per gli alloggi e i disagi patiti dalle 600 persone che non potranno fare rientro nelle loro case, oltre che un fondo di vari milioni di euro per le famiglie delle vittime. 

Insomma, disponibilità per allievare la sofferenza di tutti, ma nessuna ammissione di negligenza, cosa che dovrà essere accertata dall’autorità giudiziaria, anche in considerazione del fatto che la struttura – come ha specificato Castellucci – non era stata costruita dalla loro società. Un modo come un altro per scaricare la responsabilità sul progettista, e sulla società che costruì in passato la mega struttura, considerata fino ad oggi anche un’opera d’arte. 

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