Genova, Ponte Morandi: i funerali delle vittime e il dolore di tutti

Bagnasco ai funerali delle vittime del Ponte Morandi: "Questa tragedia ha squarciato il cuore di Genova". E ancora: "Doveroso fare giustizia". Mattarella: "Tragedia inaccettabile, le responsabilità vanno perseguite con rigore".

Genova, Ponte Morandi: i funerali delle vittime e il dolore di tutti

Momenti di forte commozione e di dolore sono stati vissuti oggi a Genova e in tutta l’Italia, collegata al padiglione della Fiera dove venivano celebrati i funerali di Stato delle vittime del ponte Morandi, crollato sul torrente Polcevera. I 19 feretri, di cui uno francese, avevano accanto i loro parenti, il Capo dello Stato Mattarella, il premier Giuseppe Conte, e i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. 

Tutte le chiese di Genova e quelle del quartiere Campi, vicino al Ponte Morandi, al momento di inizio dei funerali, hanno suonato a morto, durante i funerali il porto si è fermato e tutti gli esercizi commerciali hanno chiuso le serrande: la città era paralizzata dal dolore.

Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica, ha parlato di “tragedia inaccettabile” che ha coinvolto tutto il Paese e di “dolore condiviso da tutta l’Italia“, aggiungendo che “le parole vanno spese in questa direzione perché un Paese unito rende anche più forte ed efficace la severità dell’accertamento delle responsabilità, che vanno perseguite con rigore“. Ha poi ricordato di aver tante volte, anche di recente attraversato personalmente quel ponte. 

Il dovere di fare giustizia, non sarà in grado di cancellare una tragedia che ha squarciato il cuore di Genova, ha detto il cardinale di Genova Angelo Bagnasco, che ha presieduto la celebrazione eucaristica. Durante l’omelia ha confessato: “Sappiamo che qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire“. L’arcivescovo ha anche ricordato che all’incalzare delle tristi notizie si è passati dall’incredulità allo “smarrimento generale“, per le dimensioni della catastrofe. Sentimenti in tumulto, perché incalzanti hanno fatto percepire la fragilità della condizione umana.

Il dolore sconfinato per coloro che hanno perso la vita, per i dispersi, per i familiari, i feriti, gli sfollati ha segnato profondamente il cuore della città, fa detto l’arcivescovo di Genova, ricordando anche che segni di sgomento, di vicinanza, sono giunti dall’Italia e da molte parti del mondo: “In questi giorni dovunque si innalza a Dio un’onda di preghiera. Genova è nello sguardo del mondo, in un grande abbraccio di commozione, di affetto e di attesa“. Anche Papa Francesco – ha riferito l’arcivescovo Bagnasco -, si è fatto vicino con una telefonata venerdì sera: “Ha voluto manifestarci la sua prossimità”.

Gli applausi si sono moltiplicati durante la celebrazione alla lettura dei nomi delle vittime, ai due cenni, nell’omelia dell’Arcivescovo, al lavoro professionale e generoso dei vigili del fuoco e alla città di Genova che non si arrende di fronte alle tragedie.

Presente alla cerimonia funebre c’era anche un imam della comunità islamica genovese. Al termine dei funerali prendendo la parola ha ricordato: “Il crollo di un ponte è la metafora di due punti che non si toccano più“. Un ponte che crolla – ha detto l’Imam -, provoca dolore e “segna una perdita grave per l’umanità intera”. Ed ha invitato tutti ad affidare a Dio le preghiere ricordando anche coloro che hanno scelto di celebrare i funerali in forma privata. Il Signore che ci “ha insegnato il valore dei ponti“, ci renderà consapevoli di quali siano le nostre responsabilità. E ha concluso dicendo: “Preghiamo per Genova“.

Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha chiesto scusa: “a nome dello Stato per quello che può non aver fatto negli ultimi anni”. Una parola importante dire “scusa”, che deve essere seguita dalla ricerca della verità. Ha assicurato che la magistratura farà il suo corso, sostenuta dalla Camera dei deputati.

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