Chiara Insidioso Monda: i genitori non riescono a trovare una struttura adeguata alle condizioni della ragazza

I genitori di Chiara Insidioso Monda, la ragazza picchiata brutalmente dal fidanzato nel 2014, oggi costretta a vivere con disabilità a causa dei danni cerebrali riportati, non riescono a trovare una struttura adeguata alle condizioni della ragazza.

Chiara Insidioso Monda: i genitori non riescono a trovare una struttura adeguata alle condizioni della ragazza

Sono passati già sei anni da quando Chiara Insidioso Monda dalla sua casa a Casalbernocchi è stata aggredita dal fidanzato più grande di lei, Maurizio Falcioni. La ragazza, che all’epoca aveva solo 19 anni e conviveva con il compagno di 35 anni, è stata picchiata e ridotta in fin di vita. Chiara ha passato quasi un anno di coma e purtroppo la terribile aggressione le ha causato gravi danni cerebrali. Oggi, infatti, nonostante siano passati sei anni dall’aggressione, Chiara non è autosufficiente e proprio per questo motivo la sua famiglia sta cercando disperatamente una struttura che la accolga, garantendole assistenza 24 ore su 24.

Mamma Danielle e papà Maurizio per anni si sono battuti per avere giustizia e purtroppo l’esito non è stato quello sperato. Da tre anni è stata confermata la condanna di Falcioni, che all’inizio era stato condannato a 16 anni da parte della cassazione: successivamente, in appello la pena è stata confermata con uno sconto di pena di quattro anni rispetto al primo grado. Oggi chiara deve necessariamente ricevere assistenza continua e seguire un lungo percorso di riabilitazione in una struttura adeguata alle sue condizioni.

Mamma Danielle, parlando della figlia, racconta: “Fisicamente sta bene, lei ricorda tutto e capisce tutto. Potrebbe fare progressi con la fisioterapia e la logopedia, ma ha bisogno di una riabilitazione completa e costante”.

Inoltre, aggiunge che la figlia è molto giù di morale in quanto si trova in una casa di cura per pazienti in stato vegetativo e disabili dalla nascita, mentre lei è uscita dal coma dal 4 gennaio 2015. Oltretutto, a causa delle restrizioni che ci sono state in questo periodo, la ragazza da molti mesi non può ricevere visite e si annoia un po’.

La ragazza alloggia a casa Iride ormai da quattro anni e, in merito alla riabilitazione che deve seguire, la mamma spiega: “Il problema è che non riusciamo a trovare una struttura adeguata alle sue necessità non solo nel Lazio, ma in tutta Italia. Chiara ha bisogno di costanti sedute di fisioterapia e logopedia, servirebbe una struttura per pazienti che hanno avuto lesioni, emorragie, ictus e incidenti, ma con alloggio fisso. Invece, in queste strutture, il paziente viene dimesso dopo nove mesi per far entrare altri”. Chiara oltretutto è ospite in casa Iride solo durante il giorno, ma avrebbe bisogno di una struttura h.24.

La struttura in cui si trova Chiara secondo mamma Danielle non è idonea per la riabilitazione e spiega: “Nel centro che la ospita c’è soltanto un lettino e a Chiara servirebbero sedute più intense di fisioterapia e logopedia. Speriamo che la situazione possa sbloccarsi, ma è molto difficile”. Inoltre i genitori di Chiara si sentono abbandonati in questa situazione difficile che devono affrontare giorno per giorno e, in merito a questo, mamma Danielle dice: “In questo momento prevale assolutamente il senso di abbandono. Mia figlia è ancora viva nonostante quello che le sia accaduto, nessuno deve dimenticarsi di lei”.

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