Cardito, Tony in isolamento in carcere: “Piange e chiede perdono”

Tony Essoubti Badre, in carcere per l’omicidio del piccolo Giuseppe di appena 7 anni, è in isolamento e continua a disperarsi per quanto è successo. Si trova in isolamento

Cardito, Tony in isolamento in carcere: “Piange e chiede perdono”

Dopo la confessione di Tony Essoubti Badre dell’omicidio del piccolo Giuseppe, massacrato di botte con calci e pugni, emergono in queste ore nuovi dettagli relativi alla detenzione dell’uomo.

Tony si trova nel carcere di Poggioreale dove è stato messo in isolamento perchè la struttura teme per la sua incolumità. Gli altri detenuti, infatti, potrebbero fargli del male. Nessuna pietà, però, per lui non soltanto da parte dell’opinione pubblica ma anche da parte del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che si è recato in visita in carcere.

Intanto il tribunale del Riesame ha confermato la detenzione di Tony stabilendo, però, per lui l’isolamento per evitare non soltanto aggressioni da parte degli altri detenuti per via della brutalità dell’omicidio commesso da Tony, peraltro ai danni di un bambini, ma anche per evitare atti di autolesionismo.

Dal racconto di Borrelli, però, emergono anche dei dettagli circa lo stato d’animo del 24enne di Cardito, che non starebbe vivendo bene la situazione. Durante le sue ultime dichiarazioni ha affermato di volere bene ai bambini nonostante il terribile gesto da lui commesso. In queste ore, infatti, apparirebbe provato e disperato per quanto fatto.

“Quando mi ha visto piangeva e chiedeva perdono” ha raccontato il consigliere Borrelli “ma non sono riuscito a provare alcuna pietà per lui. Personalmente credo che chi uccide è un mostro in particolare se si tratta di bambini e merita una condanna durissima senza alcuna attenuante”.

Parole dure che vengono, però, condivise da molti ed in particolare dall’opinione pubblica che in queste ore si è stretta intorno al dolore della famiglia e sui social ha manifestato tutto il proprio orrore nei confronti di una simile brutalità. Impossibile, infatti, concepire che un bambino di appena 7 anni possa essere ucciso nella sua stessa casa perchè reo di aver rovinato il letta della sua cameretta.In queste ore, intanto, la vicenda è in continuo sviluppo e stanno emergendo alcuni particolari in merito a quanto è successo in quei momenti concitati.

Pare, infatti, che il piccolo Giuseppe abbia vissuto lunghi momenti di agonia giacendo sul divano senza che nessuno gli prestasse aiuto.Non resta, quindi, che attendere ulteriori sviluppi della vicenda.

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