Spotify migliora la ricerca dei podcast con l’intelligenza artificiale

Messa a regime la miglioria per le playlist collaborative, Spotify ne ha subito annunciata un'altra, questa volta relativa alla ricerca di podcast, perfezionata dall'applicazione dell'intelligenza artificiale.

Spotify migliora la ricerca dei podcast con l’intelligenza artificiale

A poche ore di distanza dall’annuncio di una corposa novità in merito alle playlist collaborative, la piattaforma di streaming Spotify, reduce dal tardivo e tardato esordio del suo Car Thing negli USA, ha annunciato un nuovo round di novità, questa volta riguardanti i podcast.

Come noto, sulle pagine della grande S è possibile ascoltare non solo la musica, ma anche i podcast, dei quali gli utenti vanno matti visto che forniscono utili informazioni nel mentre, magari, si fa altro: in quel di Stoccolma ne sono consapevoli e, di conseguenza, la piattaforma svedese in questione da qualche anno si è concentrata molto nel settore, non solo arruolando discussi podcasters, ma anche comprando reti e piattaforme di pubblicazione per i podcast (Gimlet Media e Anchor), tecnologie per i podcast (sviluppate da Whooshkaa), e strumenti di analisi e pubblicità (Podsights e Chartable) in favore dei podcasters.

Nel dare maggiore completezza ai suoi sforzi, dacché moltiplicare i contenuti è inutile se poi è difficile trovarli, Spotify – nelle scorse ore – ha pubblicato un importante articolo nel suo blog dedicato agli ingegneri, col quale spiega di aver iniziato a distribuire ai suoi utenti (con un roll-out già giunto a buon punto) un miglioramento nella ricerca dei podcast.

Tale miglioria prevede una ricerca basata sull’intelligenza artificiale, per ora combinata con quella tradizionale stante la sua natura ancora embrionale, che – nella fattispecie – fa uso del machine learning e di una tecnica, quella della Natural Language Search che, nella letteratura di settore, è anche nota come ricerca semantica. In ragione di tale tecnica, quando verranno cercati alcuni termini, il sistema cercherà di comprendere il significato reale di quanto chiesto dall’utente, analizzando anche i sinonimi, le parafrasi, dei similari costrutti logici e, di conseguenza, pur in assenza di una perfetta corrispondenza terminologica, fornirà dei risultati comunque pertinenti.

Spotify, però, non è arrivata prima nell’applicare l’intelligenza artificiale alla ricerca dei podcast, per migliorarla: come fatto notare da xda developers, anche Google si è cimentata nella cosa, quando nel 2019, per migliorare il reperimento dei podcast, ha previsto che il suo servizio Google Podcasts generasse le trascrizioni testuali degli episodi, di modo che la ricerca potesse basarsi anche su queste, e non solo sulle descrizioni o sulle note generate dai podcasters. 

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