Prosegue imperterrito il processo di sviluppo di WhatsApp, con la celebre applicazione di messaggistica istantanea che, dopo aver portato in una beta pubblica la funzione dell’account multi-device, ed essersi accinta a sviluppare una sorta di Pagine Bianche per i suoi account Business, ha fatto segnare un altro colpo da 90 con l’esordio della funzione che prevede la crittografia dei backup.
Da ben 5 anni, ovvero dal 2016, WhatsApp permette di crittografare end-to-end, cioè da punto a punto, le conversazioni e le chiamate. La stessa protezione, però, non coinvolgeva anche i backup online, stoccati nello spazio concesso da Google su GDrive e da Apple su iCloud. Qualcosa in tal senso, però, dopo le indiscrezioni degli scorsi mesi, ha finalmente preso a cambiare, secondo quando rendicontato dai puntuali leakers di WABetaIno.
Questi ultimi, grazie alle segnalazioni dei propri fan, hanno notiziato il fatto che, con la release 2.21.15.5, distribuita da WhatsApp nel suo canale beta per Android, (per coloro che hanno ricevuto la relativa attivazione da server remoto) è diventato possibile crittografare i backup che poi verranno stivati online: il tutto parte, nella sezione backup che riguarda le impostazioni delle chat.
Quivi giunti, contrassegnata dall’icona di un lucchetto, vi è la voce “Encrypt your Backups” (recante inizialmente il valore “Off”) che, se premuta, porta alla relativa pagina di presentazione, in cui viene spiegato che, a esser criptati, sono sia la cronologia delle conversazioni che i media in esse condivisi. A quel punto, con l’avvertimento che in caso di smarrimento della stessa non si potrà ripristinare il backup, si viene invitati a impostare una password, case sensitive, di almeno 6 caratteri, tra cui una lettera, confortati dal fatto che la stessa non sarà condivisa con WhatsApp, con il social Facebook, e nemmeno con Google o Apple.
Parimenti, nell’ambito della funzione che prevede la crittografia (disattivabile se lo si desidera) dei backup online di WhatsApp, viene consigliato all’utente di generare una chiave di crittografia, a base 64 (cioè con 64 caratteri formati dalle lettere dalla a alla f, e dai numeri da 0 a 9) da tenere da parte, visto che potrà essere usata per recuperare il salvataggio in caso di dimenticanza della password: nell’eventualità che non si conoscano o ricordino nessuno dei due codici, il backup crittografato e stoccato online sarà di fatto irrecuperabile.