Impegnato nel rilascio, partendo da Canada e Australia, del suo programma in abbonamento premium Blue, Twitter ha consumato un curioso confronto a distanza, ovviamente fortuito, con l’altro grande social del web, Facebook, intento nel rivisitare il suo punto di vista sui post dei politici.
In merito a Twitter, lo scorso Gennaio, il vicepresidente di prodotto, Keith Coleman, annunciò una soluzione in-platform in grado di “rispondere rapidamente quando si diffondono informazioni fuorvianti, aggiungendo un contesto di cui le persone si fidano e trovano prezioso”: l’iniziativa, nota come Birdwatch, era basata sul contributo degli utenti (crowdsourcing) e prevedeva l’apponimento di note di feedback ai post valutati come fuorvianti.
Altri utenti, nel leggere tali note avrebbero potuto valutarle come poco utili, con la conseguenza che le stesse sarebbero sparite, o utili, facendo sì che le medesime fossero integrate direttamente nel tweet. Secondo quanto comunicato ufficialmente dalla piattaforma, nelle scorse ore le note in questione hanno iniziato ad apparire, nel client Android, iOS, e web based di Twitter, seppur solo agli aderenti al progetto pilota: ovviamente l’obiettivo è di distribuirle all’utenza globale, quando vi sarà “un insieme ampio e diversificato di contributori (delle note, ndr)”.
Un’altra novità è quella riportata da TechCrunch, secondo cui Twitter starebbe implementando, in un beta test limitato che coinvolgerebbe solo 500 utenti iOS, un restyling per la barra di navigazione in basso, grazie al quale non vi saranno più 4 rimandi, ma 5, visto che, tra l’icona Cerca e quella Notifiche, apparirà la scheda dedicata agli Spaces Audio quale espediente per aiutare gli utenti a tenersi aggiornati sulle audio room in corso (con nome host, nome spaces, indicazione delle persone che si conoscono che partecipano) e con la facoltà di poter programmare dei reminder per gli Spaces calendarizzati.
Infine, Facebook. Nel corso del recente evento F8 Refresh, il social ha annunciato (dopo i test condotti con marchi del calibro di Chatbooks, eTicket, NewChic), un ampliamento della funzione, introdotta 12 anni fa, Login with Facebook: si tratta, per ora in forma di closed beta, di Login with Messenger che permetterà agli utenti, espletato l’accesso al sito usando le credenziali del social, di proseguire (o intraprendere) su Messenger la conversazione con le aziende, ed a queste ultime di automatizzare alcune comunicazioni di base, come i messaggi di benvenuto personalizzati, oltre a consigli e offerte di prodotti e servizi. Gli sviluppatori, d’altro canto, potranno realizzare delle Business apps che, integrate nella Business Suite di Facebook, permetteranno agli esercenti (tra le altre cose, anche) di integrare facilmente cataloghi di servizi e prodotti sulle loro pagine Instagram o Facebook.
Sul versante della moderazione, Facebook, che ha imposto a Trump 2 anni di stop in seguito a un parere espresso dal suo Oversight Board, avrebbe deciso, secondo quanto riporta The Verge, di abolire gran parte dei privilegi di cui godevano i post dei politici, spesso lasciati impuniti quando violavano le policy del social in quanto facevano notizia per il pubblico dibattito.
In più, il social potrebbe farsi più trasparente sul sistema di avvisi che impone agli utenti che ne violano le regole: ciò potrebbe avvenire attraverso la fornitura di informazioni quando ciò accade, aggiungendo che un eventuale ulteriore avviso comporterebbe la sospensione per il suo account: ancora in ottica trasparenza, Menlo Park sarebbe pronta a fornire spiegazioni, forse con una label d’accompagnamento, quando un post, pur violando le regole, magari perché “fa notizia”, non viene moderato.