Ultimamente, Twitter, comunque impegnata anche nell’offrire ulteriori modalità espressive ai suoi utenti (es. i Fleets), ha condotto diversi test importanti, l’ultimo dei quali si avvia a diventare una feature definitiva per tutti gli utenti che, in tal modo, potranno contribuire a frenare il propagarsi delle bufale.
Avviate ormai da tempo le sperimentazioni che permettono di precisare il range di coloro che possono rispondere a un tweet, e di mostrare con maggiore immediatezza i tweet ricondivisi con commenti, la piattaforma del canarino azzurro, a inizio Giugno, conscia della grande rapidità con cui i contenuti condivisi nella sua TimeLine tendono a diventare virali, si è dedicata a un nuovo test, condotto su pochi utenti di lingua inglese.
In particolare, con la speranza di favorire discussioni consapevoli, ed invitare gli utenti ad andare oltre la mera lettura del titolo, è stato chiesto agli stessi, attraverso un prompt d’avviso, di leggere il contenuto dell’articolo che si stava per condividere, nel caso il sistema ravvisasse che lo stesso non era stato aperto all’interno dell’app.
Il test, andato avanti per tutta l’estate, ha dato ottimi esiti: secondo quanto rende noto l’account di supporto di Twitter, dopo aver visto l’avviso, il 40% in più di persone apriva l’articolo che sta per condividere. In più, sarebbe cresciuto del 40% il numero di coloro che leggeva un articolo prima di retwittarlo, senza contare che diversi utenti, non pochi, hanno deciso di recedere dalla condivisione dell’articolo, dopo averlo letto.
In considerazione di ciò, Twitter ha deciso che, presto, tale feature verrà rilasciata stabilmente a favore dell’intera utenza, ma non prima di aver lavorato di fino sulla stessa, ad esempio per rendere meno invasivo l’avviso, una volta che lo stesso sia già stato letto dal destinatario. Passando a novità di carattere più leggero, ma non meno importanti, arriva l’indiscrezione del leaker Alessandro Paluzzi, secondo il quale Twitter starebbe lavorando a una particolare Reaction ai tweet, al momento nota come “Ouch”.