Coronavirus, in Italia cresce il numero dei casi sospetti

Il coronavirus sta ormai catalizzando l'attenzione del mondo intero e sempre più casi si manifestano ogni giorno. In Italia cresce il numero dei casi sospetti, dalla Calabria al Veneto, fino alle Marche.

Coronavirus, in Italia cresce il numero dei casi sospetti

Non accenna a placarsi il virus cinese. Denominato coronavirus, è diventata ormai un’emergenza al livello mondiale, con il bilancio dei morti che cresce di ora in ora. Il virus che proviene da animali e trasmesso agli umani, è arrivato a diffondersi da persona a persona, e in Italia sono stati già accertati i primi casi colpiti, con due turisti cinesi ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma.

Fonti ufficiali, arrivate direttamente da Pechino, parlano di 9.692 casi confermati con un bilancio di 213 morti, 42 nella sola giornata di ieri. Spesso se ne parla senza capire esattamente di cosa si tratta, altre volte le fake news dilagano, ma ciò che è certo è che il coronavirus è un’emergenza che sta monopolizzando l’intero pianeta e catalizzando l’attenzione di tutti, con vittime che crescono sempre più.

In Italia aumenta il numero dei casi sospetti, dalla Calabria al Veneto. Nonostante sia rientrato l’allarme a bordo della nave da crociera ferma a Civitavecchia, una donna di 36 anni – dal ritorno di un viaggio in Cina – è stata ricoverata a Reggio Calabria, in quanto presenta sintomi compatibili con quelli del coronavirus.

Un altro caso è riscontrabile a Trieste, dove un bambino – appena tornato da un viaggio in Cina con la madre – ha presentato anch’egli sintomi compatibili e subito è stato ricoverato anche se, secondo i media locali, il bambino non sarebbe stato ricoverato ma dimesso con l’obbligo di isolamento, non potendo uscire di casa e soprattutto senza entrare a contatto con i familiari, mentre un tampone è già stato inviato allo Spallanzani.

Nella giornata di ieri, 30 gennaio, è scoppiato un altro allarme, legato ad una bambina cinese che vive nelle Marche. Nonostante i sintomi, i genitori la tenevano in casa con la febbre alta, la bambina era da poco tornata da un viaggio in Cina. Insomma, il fenomeno si sta estendendo a macchia d’olio, con aggiornamenti sempre meno confortanti che arrivano da ogni dove.

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